Quello che viene presentato è un numero dedicato a tematiche di rappresentazione e comunicazione fondanti le discipline dell’architettura e della pianificazione, alle differenti scale del costruito e del territorio. “Raccontare” lo spazio, ma ancor più descrivere le emozioni che lo spazio stesso racconta, diviene quindi una forma di documentazione nella quale possono convergere svariati saperi non più vincolati alla singola disciplina o al singolo aspetto culturale, riconfigurando il reale come la sintesi dell’essenza umana. Ecco dunque le premesse per questa uscita di IN_BO, contenente un contributo di estremo interesse come quello di M. Beatrice Bettazzi, dove la storia dell’architettura, traendo spunto da affreschi di argomento urbano, sfuma nel più ampio scenario delle strutture mentali, cognitive e culturali con cui l’uomo elabora lo spazio che percepisce, progetta e abita. Proprio la percezione è fulcro dell’empatia spaziale: emozionalità visive, come “raccontate” dalla stereoscopia grafica, architetture nate dall’uomo e incentrate sulla centralità della sua presenza, nelle parole di Alessandro Rigolon, si connettono senza soluzione di continuità ai sentimenti di memoria e di assenza, come si apprezza nei temi affrontati da Mariana Nitu, prematuramente scomparsa e ricordata in questa sede da Luigi Bartolomei. Seguendo approcci più tecnici, si alternano con eleganza in un continuum culturale motivo conduttore del numero, pure le percezioni e gli insegnamenti da tramandare, affrontati negli atlanti del recupero da Francesco Conserva, o le considerazioni a carattere urbano di E. Elisabetta Minghini, culminando nel racconto par-excellence ovvero il disegno, declinato da Luisa Bravo nello studio della città e della rappresentazione delle sequenze urbane.

In_Bo 2/2011 - Documentare, rappresentare, comunicare

Garagnani, SImone
2011

Abstract

Quello che viene presentato è un numero dedicato a tematiche di rappresentazione e comunicazione fondanti le discipline dell’architettura e della pianificazione, alle differenti scale del costruito e del territorio. “Raccontare” lo spazio, ma ancor più descrivere le emozioni che lo spazio stesso racconta, diviene quindi una forma di documentazione nella quale possono convergere svariati saperi non più vincolati alla singola disciplina o al singolo aspetto culturale, riconfigurando il reale come la sintesi dell’essenza umana. Ecco dunque le premesse per questa uscita di IN_BO, contenente un contributo di estremo interesse come quello di M. Beatrice Bettazzi, dove la storia dell’architettura, traendo spunto da affreschi di argomento urbano, sfuma nel più ampio scenario delle strutture mentali, cognitive e culturali con cui l’uomo elabora lo spazio che percepisce, progetta e abita. Proprio la percezione è fulcro dell’empatia spaziale: emozionalità visive, come “raccontate” dalla stereoscopia grafica, architetture nate dall’uomo e incentrate sulla centralità della sua presenza, nelle parole di Alessandro Rigolon, si connettono senza soluzione di continuità ai sentimenti di memoria e di assenza, come si apprezza nei temi affrontati da Mariana Nitu, prematuramente scomparsa e ricordata in questa sede da Luigi Bartolomei. Seguendo approcci più tecnici, si alternano con eleganza in un continuum culturale motivo conduttore del numero, pure le percezioni e gli insegnamenti da tramandare, affrontati negli atlanti del recupero da Francesco Conserva, o le considerazioni a carattere urbano di E. Elisabetta Minghini, culminando nel racconto par-excellence ovvero il disegno, declinato da Luisa Bravo nello studio della città e della rappresentazione delle sequenze urbane.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2726240
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