Il volume nasce ad un anno dalla chiusura dei lavori del XV Convegno Nazionale AISV, organizzato presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Scienze umane e della Comunicazione interculturale dell’Università degli Studi di Siena (14-16 febbraio 2019). Gli archivi sonori hanno rappresentato il fulcro tematico intorno al quale numerosissimi studiosi, provenienti da ambiti anche molto diversi, si sono riuniti nel Campus universitario del Pionta ad Arezzo; al contempo – come è tradizione nei Convegni AISV – nel corso delle sessioni hanno trovato spazio diversi temi relativi allo studio e alle tecnologie del parlato, in funzione delle proposte di comunicazione provenienti dai Soci. Con la partecipazione di oltre novanta studiosi provenienti da sette Paesi differenti, il convegno AISV 2019 ha costituito l’avvio di un’intensa fase di approfondimento e confronto tra esperti con orientamenti teorici e/o metodologici spesso differenti. Di tutto ciò questo volume vuole essere diretta, anche se parziale, testimonianza. Come ben evidenzia il titolo del Convegno (“Gli archivi sonori al crocevia tra scienze fonetiche, informatica umanistica e patrimonio digitale”), gli archivi sonori rappresentano artefatti comuni a molti campi delle scienze umanistiche e sociali, dalle discipline linguistiche a quelle storiche, sociologiche, antropologiche e psicologiche; essi costituiscono inoltre strumenti di sempre più ampio utilizzo nello sviluppo delle tecnologie della voce (elaborazione del linguaggio naturale, riconoscimento automatico del parlato). Nonostante l’indiscutibile valore documentario che tali risorse costituiscono per la ricerca umanistica e sociale, il loro utilizzo appare ancora piuttosto limitato. Fra le molte ragioni alla base di questa mancata valorizzazione, due appaiono forse le più stringenti: da un lato, la frammentazione degli archivi, dei depositi istituzionali e dei centri di elaborazione, frammentazione che mina l’accessibilità e la riusabilità delle risorse orali; dall’altro, la legislazione in merito alla riservatezza e alla tutela dei dati vocali, essendo la voce un dato biometrico. In questo quadro, il convegno ha indagato la possibilità di una più stretta collaborazione tra studiosi della voce, esperti di analisi conversazionale e di corpora di parlato, ingegneri del suono e storici orali.
Gli archivi sonori al crocevia tra scienze fonetiche, informatica umanistica e patrimonio digitale / Audio archives at the crossroads of speech sciences, digital humanities and digital heritage
Piccardi Duccio;Calamai Silvia
2019
Abstract
Il volume nasce ad un anno dalla chiusura dei lavori del XV Convegno Nazionale AISV, organizzato presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Scienze umane e della Comunicazione interculturale dell’Università degli Studi di Siena (14-16 febbraio 2019). Gli archivi sonori hanno rappresentato il fulcro tematico intorno al quale numerosissimi studiosi, provenienti da ambiti anche molto diversi, si sono riuniti nel Campus universitario del Pionta ad Arezzo; al contempo – come è tradizione nei Convegni AISV – nel corso delle sessioni hanno trovato spazio diversi temi relativi allo studio e alle tecnologie del parlato, in funzione delle proposte di comunicazione provenienti dai Soci. Con la partecipazione di oltre novanta studiosi provenienti da sette Paesi differenti, il convegno AISV 2019 ha costituito l’avvio di un’intensa fase di approfondimento e confronto tra esperti con orientamenti teorici e/o metodologici spesso differenti. Di tutto ciò questo volume vuole essere diretta, anche se parziale, testimonianza. Come ben evidenzia il titolo del Convegno (“Gli archivi sonori al crocevia tra scienze fonetiche, informatica umanistica e patrimonio digitale”), gli archivi sonori rappresentano artefatti comuni a molti campi delle scienze umanistiche e sociali, dalle discipline linguistiche a quelle storiche, sociologiche, antropologiche e psicologiche; essi costituiscono inoltre strumenti di sempre più ampio utilizzo nello sviluppo delle tecnologie della voce (elaborazione del linguaggio naturale, riconoscimento automatico del parlato). Nonostante l’indiscutibile valore documentario che tali risorse costituiscono per la ricerca umanistica e sociale, il loro utilizzo appare ancora piuttosto limitato. Fra le molte ragioni alla base di questa mancata valorizzazione, due appaiono forse le più stringenti: da un lato, la frammentazione degli archivi, dei depositi istituzionali e dei centri di elaborazione, frammentazione che mina l’accessibilità e la riusabilità delle risorse orali; dall’altro, la legislazione in merito alla riservatezza e alla tutela dei dati vocali, essendo la voce un dato biometrico. In questo quadro, il convegno ha indagato la possibilità di una più stretta collaborazione tra studiosi della voce, esperti di analisi conversazionale e di corpora di parlato, ingegneri del suono e storici orali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.