The farmers, the state and the climate change in Ethiopia

The thesis aims to analyze farmers' perceptions of climate change in eleven kebele of rural Ethiopia in Amhara and Southern Nations and Nationalities People's Region (SNNPR), and the climate policies carried out by the governments of the Federal Democratic Republic of Ethiopia. These have stood out in the African context in recent decades for their commitment to climate, despite their conscious carbon innocence. However, such policies do not concretely address the recent accelerations and manifestations of droughts, famines and floods that have marked the country's history, with which the current ones for farmers share etiologies and response practices. Indeed, the state has not introduced new practices to address the effects of climate change, but has grasped its totalizing aspect and made it the medium rather than the end to construct a discourse and policies aimed first at taking action, pursuing a nation branding operation and establishing itself as a green state. In the name of climate change, new labels were given to old projects to support farmers in their daily lives and, through them, to strengthen the power of the state over the environment and rural people.

La tesi intende analizzare le percezioni del cambiamento climatico da parte dei contadini in undici kebele dell’Etiopia rurale in Amhara e Southern Nations and Nationalities People’s Region (SNNPR), e le politiche climatiche portate avanti dai governi della Federal Democratic Republic of Ethiopia. Questi si sono distinti nel contesto africano negli ultimi decenni per il proprio impegno per il clima, nonostante la propria consapevole innocenza carbonica. Però tali politiche non fanno fronte concretamente alle recenti accelerazioni e manifestazioni di siccità, carestie e alluvioni che hanno segnato la storia del paese, con cui quelle attuali per i contadini condividono eziologie e pratiche di response. Infatti, lo stato non ha introdotto delle pratiche nuove per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, ma ne ha colto l’aspetto totalizzante e ne ha fatto il mezzo più che il fine per costruire un discorso e politiche volti prima che ad agire, a portare avanti un'operazione di nation branding e ad affermarsi come un green state. Nel nome del cambiamento climatico, nuove etichette sono state date a vecchi progetti per supportare i contadini nella loro vita quotidiana e soprattutto, mediante questi, per rafforzare il potere dello stato sull’ambiente e la popolazione rurale.