Il contributo prende in esame il quadro "Plauto Mugnaio" di Camillo Miola (1864), eccellente testimonianza del neo-pompeianesimo napoletano, come già evidenziato dalla critica storico-artistica. L’analisi entra nel dettaglio delle componenti verbo-iconografiche assunte da Miola nel rappresentare questo singolare soggetto e, per la prima volta, recupera (identificandole) le citazioni plautine incastonate nella scena come pure quelle architettoniche e pittoriche che offrono l’impianto per la sua ambientazione. Il quadro offre, dunque, una testimonianza molto interessante non solo sulle solide conoscenze filologico-letterarie e archeologiche dell’autore (che qui esprime una inequivocabile passione per il teatro plautino), ma anche sulle dinamiche di trasmissione/ricezione/ricreazione di soggetti e contesti dall’antichità classica alla cultura figurativa moderna.
Plauto mugnaio a Pompei
santucci, anna
2024
Abstract
Il contributo prende in esame il quadro "Plauto Mugnaio" di Camillo Miola (1864), eccellente testimonianza del neo-pompeianesimo napoletano, come già evidenziato dalla critica storico-artistica. L’analisi entra nel dettaglio delle componenti verbo-iconografiche assunte da Miola nel rappresentare questo singolare soggetto e, per la prima volta, recupera (identificandole) le citazioni plautine incastonate nella scena come pure quelle architettoniche e pittoriche che offrono l’impianto per la sua ambientazione. Il quadro offre, dunque, una testimonianza molto interessante non solo sulle solide conoscenze filologico-letterarie e archeologiche dell’autore (che qui esprime una inequivocabile passione per il teatro plautino), ma anche sulle dinamiche di trasmissione/ricezione/ricreazione di soggetti e contesti dall’antichità classica alla cultura figurativa moderna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


