La tesi che in questo saggio avanziamo è che, da un punto di vista filosofico ma, in accordo con i dati della clinica e della teoria analitica, ‘pervertire’ significhi sconfessare la differenza di natura tra infinito e finito o, ciò che è lo stesso, tra piano trascendentale e piano empirico, soggetto dell’enunciazione e soggetto dell’enunciato. Gli ultimi versi del Salmo 62 indicano questa differenza di natura mentre affermano il rapporto di implicazione necessaria tra Dio e il mondo. Per questo, all’Uno detto ‘corrisponde’ il Due ascoltato. Nondimeno, è evidente che non si tratta di una corrispondenza esatta, univoca nel senso dell’identitas (a = a). Il Salmo viola il principio di non contraddizione perché, nel medesimo tempo, e sotto il medesimo rispetto, proclama l’uguaglianza dell’Uno col Due.
Una parola ha detto Dio due ne ho udite (Salmo 62)
CAMPO A
2018
Abstract
La tesi che in questo saggio avanziamo è che, da un punto di vista filosofico ma, in accordo con i dati della clinica e della teoria analitica, ‘pervertire’ significhi sconfessare la differenza di natura tra infinito e finito o, ciò che è lo stesso, tra piano trascendentale e piano empirico, soggetto dell’enunciazione e soggetto dell’enunciato. Gli ultimi versi del Salmo 62 indicano questa differenza di natura mentre affermano il rapporto di implicazione necessaria tra Dio e il mondo. Per questo, all’Uno detto ‘corrisponde’ il Due ascoltato. Nondimeno, è evidente che non si tratta di una corrispondenza esatta, univoca nel senso dell’identitas (a = a). Il Salmo viola il principio di non contraddizione perché, nel medesimo tempo, e sotto il medesimo rispetto, proclama l’uguaglianza dell’Uno col Due.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.