In Levi sembrano convivere una distopia e una utopia della metamorfosi, due modi contrapposti di confrontarsi con la nostra natura multiforme. Da un lato abbiamo una prospettiva fondata sull’accettazione della fluidità come condizione umana, dall’altro il tentativo di arginare il senso di smarrimento tramite la costruzione di identità prigioniere di schemi imprescindibili. Quello che bisogna capire è che il concetto di “purezza”, associato alla cultura o alla biologia, non rappresenta per Levi la negazione della metamorfosi, ma un tentativo di tecnicizzarla, di metterla in sicurezza. L’essere umano a una sola dimensione, che per molti sistemi politici rappresenta il modello su cui costruire una società pacificata, in realtà non ha nulla di naturale in sé, ma come sapeva benissimo Platone, è il prodotto di una mutazione che opera tramite la cogenza delle norme e dell’educazione. Il paradosso evidenziato da Levi è che una simile comunità non potrà mai essere un luogo rassicurante, proprio perché abitata da doppi prigionieri della loro identicità, doppi che avranno bisogno di capri espiatori su cui scaricare frustrazioni che sono il prodotto di questa uniformità soffocante.

La chimica dell’umano Antropologia e Politica in Primo Levi

cristiano maria bellei
2024

Abstract

In Levi sembrano convivere una distopia e una utopia della metamorfosi, due modi contrapposti di confrontarsi con la nostra natura multiforme. Da un lato abbiamo una prospettiva fondata sull’accettazione della fluidità come condizione umana, dall’altro il tentativo di arginare il senso di smarrimento tramite la costruzione di identità prigioniere di schemi imprescindibili. Quello che bisogna capire è che il concetto di “purezza”, associato alla cultura o alla biologia, non rappresenta per Levi la negazione della metamorfosi, ma un tentativo di tecnicizzarla, di metterla in sicurezza. L’essere umano a una sola dimensione, che per molti sistemi politici rappresenta il modello su cui costruire una società pacificata, in realtà non ha nulla di naturale in sé, ma come sapeva benissimo Platone, è il prodotto di una mutazione che opera tramite la cogenza delle norme e dell’educazione. Il paradosso evidenziato da Levi è che una simile comunità non potrà mai essere un luogo rassicurante, proprio perché abitata da doppi prigionieri della loro identicità, doppi che avranno bisogno di capri espiatori su cui scaricare frustrazioni che sono il prodotto di questa uniformità soffocante.
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Descrizione: Saggio contenuto nel volume: LA FILOSOFIA POLITICA E IL CORSO DEL MONDO Atti del Convegno Nazionale della Società Italiana di Filosofia Politica (Roma, 01-03.12.2022)
Tipologia: Versione editoriale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2749471
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