Per la poesia visiva, la strada costituisce il luogo di prosecuzione naturale di una guerriglia volta a fare propri i messaggi della comunicazione di massa per modificarli e restituirli al mittente con l’obiettivo di disinnescare quei meccanismi di rapido consumo dell’informazione che presuppongono la passività dell’osservatore. La strada di oggi ha perso la sua funzione di spazio pubblico, divenendo infrastruttura di collegamento e di supporto. Ai temi di una fruizione veloce e disattenta si aggiunge una questione di inaccessibilità tanto sul piano fisico, quanto su quello simbolico. L’installazione Stele Flaminia, realizzata da Lamberto Pignotti con la cura di Jonathan Pierini ed SS16 Studio per Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024, è un tentativo di dare vita a un momento di attenzione e sorpresa, mettendo in discussione la nostra capacità di decodificare linguaggi urbani, personali e immaginifici. Fatta di tubi innocenti e vele in TNT, posizionata in una rotatoria, luogo antitetico alla stazione di posta che fu spazio di socialità e politica, è una stele contemporanea, eccezionale ed effimera al tempo stesso, contraddittoria e ironica. La pubblicazione presenta tre grafiche e una serie di testi critici.
Pegaso Font
Pierini JConceptualization
2024
Abstract
Per la poesia visiva, la strada costituisce il luogo di prosecuzione naturale di una guerriglia volta a fare propri i messaggi della comunicazione di massa per modificarli e restituirli al mittente con l’obiettivo di disinnescare quei meccanismi di rapido consumo dell’informazione che presuppongono la passività dell’osservatore. La strada di oggi ha perso la sua funzione di spazio pubblico, divenendo infrastruttura di collegamento e di supporto. Ai temi di una fruizione veloce e disattenta si aggiunge una questione di inaccessibilità tanto sul piano fisico, quanto su quello simbolico. L’installazione Stele Flaminia, realizzata da Lamberto Pignotti con la cura di Jonathan Pierini ed SS16 Studio per Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024, è un tentativo di dare vita a un momento di attenzione e sorpresa, mettendo in discussione la nostra capacità di decodificare linguaggi urbani, personali e immaginifici. Fatta di tubi innocenti e vele in TNT, posizionata in una rotatoria, luogo antitetico alla stazione di posta che fu spazio di socialità e politica, è una stele contemporanea, eccezionale ed effimera al tempo stesso, contraddittoria e ironica. La pubblicazione presenta tre grafiche e una serie di testi critici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.