Climate change e negazionismo: uno studio sui gruppi di discussione online

This thesis examines the phenomenon of climate skepticism in Italian social networks, focusing on the discursive dynamics and processes that shape opinion formation within online communities. The study is based on the theoretical framework proposed in the literature, which categorizes different forms of skepticism into scientific, political, conspiratorial, and consensus skepticism (McRight & Dunlap, 2010; Engels, 2013). Through a mixed methodological approach that combines netnography, semi-structured interviews, and surveys, it investigates skeptical narratives and the mechanisms through which users on digital platforms, such as Facebook, legitimize these positions and fuel public debate. The research has two main objectives: to understand the processes through which skeptical opinions on climate change are constructed in Italian social networks and to explore the deeper motivations driving the adoption of these positions. The study delves into how online discursive practices shape public opinion, highlighting the role of ideological, identity-based, and emotional factors. Furthermore, it examines the digital environment as a key space for the dissemination and consolidation of alternative narratives to scientific consensus. The findings reveal that social networks act as ecosystems where skeptical narratives thrive, amplifying the rejection of scientific authority and climate mitigation policies. This work contributes to a more nuanced understanding of the dynamics of climate misinformation, offering interpretative tools to develop more effective public communication strategies capable of addressing the challenges posed by growing mistrust in science.

Questa tesi analizza il fenomeno dello scetticismo climatico nei social network italiani, con un focus sulle dinamiche discorsive e sui processi che modellano la formazione delle opinioni all'interno delle community online. Lo studio si basa sul quadro teorico proposto dalla letteratura, che distingue le diverse posizioni scettiche in categorie quali scetticismo scientifico, politico, complottista e del consenso (McRight & Dunlap, 2010; Engels, 2013). Attraverso un approccio metodologico misto, che combina netnografia, interviste semi-strutturate e questionari, vengono esaminate le narrative scettiche e i meccanismi con cui gli utenti delle piattaforme digitali, come Facebook, legittimano tali posizioni e alimentano il dibattito pubblico. Gli obiettivi della ricerca sono duplici: comprendere i processi attraverso cui si costruiscono le opinioni scettiche sul cambiamento climatico nei social network italiani e indagare le motivazioni profonde che guidano l’adozione di tali posizioni. Lo studio approfondisce come le pratiche discorsive online contribuiscano a modellare l'opinione pubblica, mettendo in evidenza il ruolo di fattori ideologici, identitari ed emotivi. Inoltre, analizza il contesto digitale come spazio privilegiato per la diffusione e il consolidamento di narrative alternative al consenso scientifico. I risultati evidenziano come i social network fungano da ecosistemi in cui le narrative scettiche trovano terreno fertile, amplificando il rifiuto dell’autorità scientifica e delle politiche di mitigazione climatica. Questo lavoro contribuisce a delineare un quadro più articolato delle dinamiche di disinformazione climatica, fornendo strumenti interpretativi per sviluppare strategie di comunicazione pubblica più efficaci e capaci di affrontare le sfide poste dalla crescente sfiducia verso la scienza.