Oggi si afferma che l’educazione rappresenta un’autentica necessità sociale: di fronte a ogni problema che si manifesta, la risposta che viene sistematicamente proposta è sempre la stessa: più educazione! A parlarci di un Paese in profonda crisi sotto il profilo educativo sono sia le statistiche (OCSE, PISA, ISTAT, Eurispes ecc.) sia le narrazioni degli intellettuali del nostro tempo, sia la nostra esperienza quotidiana. Si reclama più educazione e al contempo, però, si afferma che è sempre più difficile educare e si portano a misura di questa difficoltà alcuni preoccupanti comportamenti dei giovani, il declino di alcune abilità di base, la perdita di autorevolezza degli insegnanti, la decadenza dei valori tradizionali della scuola ecc. In queste condizioni, ci sono due modi di reagire: o si cade in un pensiero abulico che mitizza il passato cercando la soluzione nella restaurazione o nel rafforzamento di pericolosi e anacronistici dispositivi di normalizzazione; o ci si domanda quali dispositivi si possono inventare o reinventare oggi. Dal mio punto di vista, è utile affrontare il problema dalla prospettiva del curricolo e, dunque, chiederci quali forme di progettazione curricolare possiamo reinventare oggi.

Il dovere di (re)inventare la scuola. Una riflessione dalla prospettiva del curricolo

Berta Martini
2025

Abstract

Oggi si afferma che l’educazione rappresenta un’autentica necessità sociale: di fronte a ogni problema che si manifesta, la risposta che viene sistematicamente proposta è sempre la stessa: più educazione! A parlarci di un Paese in profonda crisi sotto il profilo educativo sono sia le statistiche (OCSE, PISA, ISTAT, Eurispes ecc.) sia le narrazioni degli intellettuali del nostro tempo, sia la nostra esperienza quotidiana. Si reclama più educazione e al contempo, però, si afferma che è sempre più difficile educare e si portano a misura di questa difficoltà alcuni preoccupanti comportamenti dei giovani, il declino di alcune abilità di base, la perdita di autorevolezza degli insegnanti, la decadenza dei valori tradizionali della scuola ecc. In queste condizioni, ci sono due modi di reagire: o si cade in un pensiero abulico che mitizza il passato cercando la soluzione nella restaurazione o nel rafforzamento di pericolosi e anacronistici dispositivi di normalizzazione; o ci si domanda quali dispositivi si possono inventare o reinventare oggi. Dal mio punto di vista, è utile affrontare il problema dalla prospettiva del curricolo e, dunque, chiederci quali forme di progettazione curricolare possiamo reinventare oggi.
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