Quando ci si confronta con un racconto come Angelica Farfalla, la prima tentazione è quella di leggerlo attraverso le lenti della fanta- scienza o della parabola morale, mentre ciò che emerge fin dalle prime righe è un impianto narrativo complesso, radicato nella realtà postbel- lica e nei suoi fantasmi irrisolti. La vicenda prende avvio all’indomani della capitolazione del Terzo Reich, nel momento in cui le rovine della guerra sono ancora sotto gli occhi di tutti e l’Europa è una distesa di macerie fisiche e morali. La radicalità di questo racconto non risiede nella qualità letteraria del testo, ma nella capacità di mantenere viva una domanda che non può essere zittita: cosa rimane dell’umano quando l’ideale di perfe- zione smette di essere un cammino spirituale per trasformarsi in un dispositivo politico? In questo senso, Angelica Farfalla non è un apo- logo, né una distopia, è un campo di forze in cui ogni elemento si fa instabile; la narrazione, infatti, ci costringe a pensare, a riconoscere che non vi è nulla di innocente nei gesti di una conoscenza indifferente ad un principio etico che possa includere l’umano in un contesto uni- versalistico di valore.
L’ANGELO E LA FARFALLA. La perfezione del male in Angelica Farfalla di Primo Levi
Cristiano Maria Bellei
2025
Abstract
Quando ci si confronta con un racconto come Angelica Farfalla, la prima tentazione è quella di leggerlo attraverso le lenti della fanta- scienza o della parabola morale, mentre ciò che emerge fin dalle prime righe è un impianto narrativo complesso, radicato nella realtà postbel- lica e nei suoi fantasmi irrisolti. La vicenda prende avvio all’indomani della capitolazione del Terzo Reich, nel momento in cui le rovine della guerra sono ancora sotto gli occhi di tutti e l’Europa è una distesa di macerie fisiche e morali. La radicalità di questo racconto non risiede nella qualità letteraria del testo, ma nella capacità di mantenere viva una domanda che non può essere zittita: cosa rimane dell’umano quando l’ideale di perfe- zione smette di essere un cammino spirituale per trasformarsi in un dispositivo politico? In questo senso, Angelica Farfalla non è un apo- logo, né una distopia, è un campo di forze in cui ogni elemento si fa instabile; la narrazione, infatti, ci costringe a pensare, a riconoscere che non vi è nulla di innocente nei gesti di una conoscenza indifferente ad un principio etico che possa includere l’umano in un contesto uni- versalistico di valore.| File | Dimensione | Formato | |
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