Non si può spegnere il fuoco con il fuoco”. Tolstoj e la resistenza al male

Il tema della non resistenza al male con la violenza occupa un posto di assoluto rilievo nelle opere di Tolstoj dell’ultimo periodo. Esso è strettamente connesso alla sua adesione all’“insegnamento di Cristo” (učenie Christa) al termine della crisi interiore che lo colpì alla fine degli anni Settanta. In campo letterario il cambio di rotta seguito alla pubblicazione del romanzo Anna Karenina, è rappresentato indubbiamente dai cosiddetti racconti popolari. Questi racconti, pregevoli per la semplicità, la concisione, il rigore e la nitidezza dello stile, illustrano in modo diretto e incisivo gli stessi pensieri sulla non violenza formulati da Tolstoj nella lunga lettera allo studente M.A. Engel’gardt ed anche nelle opere etico-filosofiche di quegli anni, come, ad esempio, in Ispoved’ (Confessione) e in Carstvo Božie vnutri vas (Il regno di Dio è dentro di voi). Il presente articolo si concentra sui procedimenti stilistici utilizzati da Tolstoj nel domostrare che il comandamento dell'amore è inscindibile dall'obbligo di non uccidere.