Guardare alle opere contemporanee, recenti o comunque vicino al nostro tempo, nell’ottica della conservazione è un esercizio complesso e non privo di fatiche: prendere la distanza necessaria a una valutazione conservativa spesso si scontra con un processo che ci risulta meno naturale quando gli oggetti di cui ci occupiamo sono coinvolti nella nostra vita/esperienza o fruizione quotidiana o comunque se prodotti in un contesto culturale che consideriamo il presente. Questo vale tanto diffusamente per le opere dell’ingegno che siano di carattere artistico, architettonico o addirittura un ibrido tra i due ambiti. Già Manfredo Tafuri avvertiva dei rischi connessi al fare critica su oggetti troppo vicini a noi, nei cui confronti è improbabile garantire un giudizio davvero spassionato. Da qui la necessità di leggere le qualità di quelli secondo i criteri stabiliti nei modi più scientificamente convenienti: in questo un’analisi del sistema valoriale che essi esprimono può servire come buon supporto metodologico per avanzare valutazioni su come affrontare la loro conservazione o non-conservazione. Attraverso un percorso tra edifici del secondo Novecento e opere d’arte contemporanea gli autori sviluppano una riflessione sulla liceità di conservare e i limiti dell’attività dell’architetto restauratore e del restauratore di opere d’arte.

Conservazione del Contemporaneo. Riflessioni sul sistema valoriale tra Arte e Architettura

Alessandra Cattaneo
;
2025

Abstract

Guardare alle opere contemporanee, recenti o comunque vicino al nostro tempo, nell’ottica della conservazione è un esercizio complesso e non privo di fatiche: prendere la distanza necessaria a una valutazione conservativa spesso si scontra con un processo che ci risulta meno naturale quando gli oggetti di cui ci occupiamo sono coinvolti nella nostra vita/esperienza o fruizione quotidiana o comunque se prodotti in un contesto culturale che consideriamo il presente. Questo vale tanto diffusamente per le opere dell’ingegno che siano di carattere artistico, architettonico o addirittura un ibrido tra i due ambiti. Già Manfredo Tafuri avvertiva dei rischi connessi al fare critica su oggetti troppo vicini a noi, nei cui confronti è improbabile garantire un giudizio davvero spassionato. Da qui la necessità di leggere le qualità di quelli secondo i criteri stabiliti nei modi più scientificamente convenienti: in questo un’analisi del sistema valoriale che essi esprimono può servire come buon supporto metodologico per avanzare valutazioni su come affrontare la loro conservazione o non-conservazione. Attraverso un percorso tra edifici del secondo Novecento e opere d’arte contemporanea gli autori sviluppano una riflessione sulla liceità di conservare e i limiti dell’attività dell’architetto restauratore e del restauratore di opere d’arte.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2767532
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