Si tratta della pubblicazione di un manoscritto di fine Seicento della Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata. L’argomento è legato all’antica usanza del cantamaggio interpretata in senso religioso, come canto di questua in favore delle anime del purgatorio. Tale usanza non più viva nella Valle del Metauro, si trova ancora in uso nella Valle dell’Esino. Viene inoltre studiato il testo dal punto di vista dialettologico, dove si riscontra un dialetto settecentesco molto simile a quello attuale, ma con diversi arcaismi che oggi si trovano raramente in ambito rurale. Accanto all’analisi vi è la traduzione in italiano di questo maggio. Il lavoro termina con un glossario di rinvio ai luoghi del testo in cui si trova documentata la parola presa in esame.
Maggio rusticano in antico dialetto metaurense
BALDUCCI, SANZIO
2007
Abstract
Si tratta della pubblicazione di un manoscritto di fine Seicento della Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata. L’argomento è legato all’antica usanza del cantamaggio interpretata in senso religioso, come canto di questua in favore delle anime del purgatorio. Tale usanza non più viva nella Valle del Metauro, si trova ancora in uso nella Valle dell’Esino. Viene inoltre studiato il testo dal punto di vista dialettologico, dove si riscontra un dialetto settecentesco molto simile a quello attuale, ma con diversi arcaismi che oggi si trovano raramente in ambito rurale. Accanto all’analisi vi è la traduzione in italiano di questo maggio. Il lavoro termina con un glossario di rinvio ai luoghi del testo in cui si trova documentata la parola presa in esame.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.