Alcune ambiguità del narratore dell’Anabasi

Racconto autobiografico in terza persona, l’Anabasi di Senofonte rappresenta l’ideale conversione di una narrazione omodiegetica in narrazione eterodiegetica. Con questa operazione, i cui obiettivi restano difficilmente definibili (anonimia o pseudonimia), Senofonte crea un caso borderline tra finzione e fattualità. Il saggio prende in considerazione alcuni passi nei quali il narratore riferisce dettagliatamente i pensieri del personaggio Senofonte (in particolare il suo monologo interiore di 3, 1, 11-14). Nel creare un accesso privilegiato ai pensieri di Senofonte personaggio, il narratore dell’Anabasi viola le norme di verisimiglianza presupposte dal racconto oggettivo in terza persona e realizza un racconto formalmente eterodiegetico, ma omodiegetico di fatto. L’Anabasi si presenta come un tentativo di esplorare i limiti e le possibilità di compromesso tra narrazione oggettiva ed esperienza autobiografica, complementare alla cancellazione dell’esperienza personale nelle Elleniche, in un momento cruciale dell’evoluzione del genere storiografico.