L'esito elettorale delle presidenziali del 15 aprile scorso ha avuto immediate ripercussioni anche sul piano internazionale con le prime reazioni ufficiali di due partners politicamente cruciali per Algeri, Stati Uniti e Francia, entrambi esplicitamente critici verso lo sbocco controverso di questa consultazione. I comunicati dei due paesi esprimono “delusione” per l'esito elettorale. Ma il clamore suscitato dalle vicende elettorali è parso cedere il passo, ben presto, a un realismo politico che ha già dato prova in passato di poter superare scogli anche più insidiosi. All’establishment algerino e al suo neo presidente (che aveva rintuzzato le critiche piovute dall’estero denunciandole quali indebite ingerenze negli affari interni algerini) sono bastate poche settimane per assorbire il colpo. I governi di Francia e Stati Uniti si sono affrettati a lanciare segnali di apertura e si sono detti pronti a collaborare con l’Algeria e con il suo nuovo presidente. La Gran Bretagna, da parte sua, aveva evitato di fare commenti sul voto. A qualche settimana dalle elezioni, le voci del dissenso algerino paiono destinate ad avere una debole eco sulla scena internazionale.
Elezioni presidenziali in Algeria
MEDICI, ANNA MARIA
1999
Abstract
L'esito elettorale delle presidenziali del 15 aprile scorso ha avuto immediate ripercussioni anche sul piano internazionale con le prime reazioni ufficiali di due partners politicamente cruciali per Algeri, Stati Uniti e Francia, entrambi esplicitamente critici verso lo sbocco controverso di questa consultazione. I comunicati dei due paesi esprimono “delusione” per l'esito elettorale. Ma il clamore suscitato dalle vicende elettorali è parso cedere il passo, ben presto, a un realismo politico che ha già dato prova in passato di poter superare scogli anche più insidiosi. All’establishment algerino e al suo neo presidente (che aveva rintuzzato le critiche piovute dall’estero denunciandole quali indebite ingerenze negli affari interni algerini) sono bastate poche settimane per assorbire il colpo. I governi di Francia e Stati Uniti si sono affrettati a lanciare segnali di apertura e si sono detti pronti a collaborare con l’Algeria e con il suo nuovo presidente. La Gran Bretagna, da parte sua, aveva evitato di fare commenti sul voto. A qualche settimana dalle elezioni, le voci del dissenso algerino paiono destinate ad avere una debole eco sulla scena internazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.