La figura, il ruolo e lo “spazio” dei padri nelle famiglie italiane di oggi sono oggetto da tempo di un’ampia serie di studi di tipo sociologico e socio-demografico . Per un inquadramento generale di tipo quantitativo di questi fenomeni disponiamo di serie relativamente abbondanti di dati ricavati dai censimenti, da ampie indagini quali le Multiscopo realizzate dall’Istat e da altre survey nazionali, condotte nell’ambito di progetti di ricerca universitari. Per una visione più ravvicinata ed una comprensione più accurata di tali fenomeni questi interessanti dati richiedono di essere integrati con altri, di tipo qualitativo, come quelli raccolti negli ultimi anni dall’équipe di ricerca del CURSF di Urbino (ora Centro interuniversitario di ricerche e studi su famiglie infanzia adolescenza – CIRSFIA). Nell’ambito delle sue attività il Centro ha realizzato numerose indagini sui giovani adulti, le coppie, le famiglie con figli piccoli, che permettono di fornire un’immagine non consueta del ruolo e dello spazio dei padri nelle famiglie italiane . La preferenza per i metodi qualitativi è propria dei sociologi che ritengono di poter soddisfare i compiti conoscitivi della sociologia soltanto guadagnandosi l’accesso al mondo della vita di altri individui, ovvero alle motivazioni, ai significati, alle emozioni ed agli altri aspetti della soggettività. Questo sforzo di ricostruzione ha dato luogo a numerose strategie metodologiche, alcune dipendenti dall’osservazione partecipante, quali le indagini etnografiche, gli studi di comunità e piccoli gruppi, altre più avvicinabili all’intervista, come l’analisi dei resoconti personali, la ricostruzione delle biografie, le interviste in profondità, i focus groups. Sono queste due ultime le tecniche che abbiamo adottato per raccogliere i materiali che utilizzo in questo contributo . Le interviste e i focus sono stati realizzati in un contesto locale rappresentato da due città capoluogo di provincia delle Marche (Pesaro e Fermo) . Questa forte localizzazione, unita con l’adozione di tecniche qualitative, consente di portare uno sguardo più ravvicinato alla esperienza concreta delle famiglie ed ai vissuti dei loro componenti La figura del padre sta lentamente cambiando, a partire dai ceti nei quali i padri hanno maggiori risorse e una maggiore flessibilità di orario. Sta cambiando nel senso di una crescente partecipazione dei padri, in alcune forme, all' allevamento dei figli, ma questo cambiamento è necessariamente molto lento. Entro un modello di cura nel quale i genitori sono responsabili quasi esclusivi delle cure quotidiane e dell’educazione dei figli, in ottemperanza ai valori sociali dominanti per la coppia genitoriale, le madri occupano lo spazio familiare della cura in modo quasi esclusivo, diminuendo il tempo per il lavoro professionale, riducendo ai minimi termini il tempo per sé, rinunciando a progetti di avanzamento di carriera o di crescita personale nel lavoro. A differenza della generazione precedente, il modello di moglie e madre a tempo pieno non risulta più dominante; tuttavia, il lavoro extradomestico che queste donne vogliono fare e che difficilmente lascerebbero, deve consentire una gestione degli orari e degli impegni che non interferisca troppo con le richieste della famiglia. E’ da notare che questo modello di cura risulta dominante pur in un contesto, quello marchigiano, nel quale i servizi per la prima infanzia riescono a soddisfare le esigenze della maggior parte delle famiglie e dove la vicinanza della rete parentale consente di usufruire di un notevole aiuto nella cura dei figli. Pur riconoscendo, infatti, l’importanza dei servizi per l’infanzia, apprezzati e richiesti, tuttavia madri e padri hanno soprattutto bisogno di più tempo, e di maggiore flessibilità, nel corso della giornata, della settimana, dell’anno, del corso di vita. La questione del ruolo paterno va quindi prospettata in relazione ad un ruolo materno tuttora preponderante, per individuare, senza forzature ideologiche, modalità adeguate e gratificanti di conciliare per entrambi la famiglia, il lavoro ed il tempo per sé.

Lo spazio dei padri nelle famiglie italiane

MAGGIONI, GUIDO
2007

Abstract

La figura, il ruolo e lo “spazio” dei padri nelle famiglie italiane di oggi sono oggetto da tempo di un’ampia serie di studi di tipo sociologico e socio-demografico . Per un inquadramento generale di tipo quantitativo di questi fenomeni disponiamo di serie relativamente abbondanti di dati ricavati dai censimenti, da ampie indagini quali le Multiscopo realizzate dall’Istat e da altre survey nazionali, condotte nell’ambito di progetti di ricerca universitari. Per una visione più ravvicinata ed una comprensione più accurata di tali fenomeni questi interessanti dati richiedono di essere integrati con altri, di tipo qualitativo, come quelli raccolti negli ultimi anni dall’équipe di ricerca del CURSF di Urbino (ora Centro interuniversitario di ricerche e studi su famiglie infanzia adolescenza – CIRSFIA). Nell’ambito delle sue attività il Centro ha realizzato numerose indagini sui giovani adulti, le coppie, le famiglie con figli piccoli, che permettono di fornire un’immagine non consueta del ruolo e dello spazio dei padri nelle famiglie italiane . La preferenza per i metodi qualitativi è propria dei sociologi che ritengono di poter soddisfare i compiti conoscitivi della sociologia soltanto guadagnandosi l’accesso al mondo della vita di altri individui, ovvero alle motivazioni, ai significati, alle emozioni ed agli altri aspetti della soggettività. Questo sforzo di ricostruzione ha dato luogo a numerose strategie metodologiche, alcune dipendenti dall’osservazione partecipante, quali le indagini etnografiche, gli studi di comunità e piccoli gruppi, altre più avvicinabili all’intervista, come l’analisi dei resoconti personali, la ricostruzione delle biografie, le interviste in profondità, i focus groups. Sono queste due ultime le tecniche che abbiamo adottato per raccogliere i materiali che utilizzo in questo contributo . Le interviste e i focus sono stati realizzati in un contesto locale rappresentato da due città capoluogo di provincia delle Marche (Pesaro e Fermo) . Questa forte localizzazione, unita con l’adozione di tecniche qualitative, consente di portare uno sguardo più ravvicinato alla esperienza concreta delle famiglie ed ai vissuti dei loro componenti La figura del padre sta lentamente cambiando, a partire dai ceti nei quali i padri hanno maggiori risorse e una maggiore flessibilità di orario. Sta cambiando nel senso di una crescente partecipazione dei padri, in alcune forme, all' allevamento dei figli, ma questo cambiamento è necessariamente molto lento. Entro un modello di cura nel quale i genitori sono responsabili quasi esclusivi delle cure quotidiane e dell’educazione dei figli, in ottemperanza ai valori sociali dominanti per la coppia genitoriale, le madri occupano lo spazio familiare della cura in modo quasi esclusivo, diminuendo il tempo per il lavoro professionale, riducendo ai minimi termini il tempo per sé, rinunciando a progetti di avanzamento di carriera o di crescita personale nel lavoro. A differenza della generazione precedente, il modello di moglie e madre a tempo pieno non risulta più dominante; tuttavia, il lavoro extradomestico che queste donne vogliono fare e che difficilmente lascerebbero, deve consentire una gestione degli orari e degli impegni che non interferisca troppo con le richieste della famiglia. E’ da notare che questo modello di cura risulta dominante pur in un contesto, quello marchigiano, nel quale i servizi per la prima infanzia riescono a soddisfare le esigenze della maggior parte delle famiglie e dove la vicinanza della rete parentale consente di usufruire di un notevole aiuto nella cura dei figli. Pur riconoscendo, infatti, l’importanza dei servizi per l’infanzia, apprezzati e richiesti, tuttavia madri e padri hanno soprattutto bisogno di più tempo, e di maggiore flessibilità, nel corso della giornata, della settimana, dell’anno, del corso di vita. La questione del ruolo paterno va quindi prospettata in relazione ad un ruolo materno tuttora preponderante, per individuare, senza forzature ideologiche, modalità adeguate e gratificanti di conciliare per entrambi la famiglia, il lavoro ed il tempo per sé.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/1883416
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