Il concetto di RAEE (Rifiuti di Apparecchi Elettrici ed Elettronici) è stato introdotto in ambito comunitario dalla Direttiva 2002/96/CE la quale “reca misure miranti in via prioritaria a prevenire la produzione di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche ed inoltre al loro reimpiego, riciclaggio e ad altre forme di recupero in modo da ridurre il volume di rifiuti da smaltire”. Il Decreto Legislativo 25 Luglio 2005 recepisce le due direttive europee 2002/95/CE e 2002/96/CE. Rientrano nel campo di applicazione di tale decreto tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche comprese nell’Allegato IA: – Grandi elettrodomestici, – Piccoli elettrodomestici, – Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, – Apparecchiature di consumo, – Apparecchiature di illuminazione, – Strumenti elettrici ed elettronici, – Giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero, – Dispositivi medici, – Strumenti di monitoraggio e di controllo, – Distributori automatici. Ogni categoria racchiude un elenco di esempi di prodotti che devono essere presi in considerazione. Secondo la normativa, produttori e venditori hanno l’obbligo di ritiro dell’usato a fronte dell’acquisto di un nuovo apparecchio dello stesso tipo. Inoltre, tutti i prodotti messi sul mercato dopo l’entrata in vigore del decreto dovranno riportare in modo chiaro e indelebile indicazioni sul produttore e il simbolo della raccolta differenziata dei RAEE e, ancora, entro un anno i produttori dovranno allestire sistemi di raccolta separata dei RAEE, o demandandoli a terzi oppure consorziandosi tra loro o ancora convenzionandosi con i Comuni. I centri presso i quali verranno radunati i rifiuti devono garantire l’integrità degli stessi per la messa in sicurezza dei RAEE storici e ottimizzare il reimpiego e il riciclo dei materiali e dei componenti. A tale scopo, i produttori dovranno anche informare i centri di raccolta e riciclo circa i componenti e i materiali che compongono l’apparecchio. Questi obblighi riguardano anche i produttori che utilizzano per la vendita i mezzi di comunicazione a distanza: anche loro dovranno adeguarsi ai vincoli del decreto e contribuire a finanziare i centri di raccolta separata e di riciclo. Il provvedimento stabilisce anche le sanzioni e per gli inadempienti e prevede la costituzione di due comitati: uno per la vigilanza e il controllo e uno d’indirizzo presso il ministero dell’Ambiente. Analizzando nello specifico la situazione presente nella provincia di Pescara, almeno per il momento, non ci sono aziende che si occupano del trattamento dei RAEE, mentre sono presenti circa 14 imprese che effettuano la raccolta e il trasporto, regolarmente iscritte nell’Albo Gestori di Rifiuti, le quali conferiscono le apparecchiature ormai dimesse negli stabilimenti collocati nella regione o in alcuni casi nelle Marche dove è presente una Piattaforma di riciclaggio di beni durevoli. L’ultima proroga al recepimento delle Direttive Comunitarie è avvenuta il 28 giugno 2007, il Consiglio dei Ministri ha fissato il nuovo termine per il 31 dicembre 2007. È auspicabile che la problematica venga affrontata, in prossimità di tale scadenza in termini più completi includendo questioni ad oggi scarsamente affrontate come: trattamento di rifiuti storici e … finanziamento alla ricerca in questo campo.

UN MODELLO TERRITORIALE PER LO SMALTIMENTO E RECUPERO DEI RAEE

MURMURA, FEDERICA;
2007

Abstract

Il concetto di RAEE (Rifiuti di Apparecchi Elettrici ed Elettronici) è stato introdotto in ambito comunitario dalla Direttiva 2002/96/CE la quale “reca misure miranti in via prioritaria a prevenire la produzione di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche ed inoltre al loro reimpiego, riciclaggio e ad altre forme di recupero in modo da ridurre il volume di rifiuti da smaltire”. Il Decreto Legislativo 25 Luglio 2005 recepisce le due direttive europee 2002/95/CE e 2002/96/CE. Rientrano nel campo di applicazione di tale decreto tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche comprese nell’Allegato IA: – Grandi elettrodomestici, – Piccoli elettrodomestici, – Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, – Apparecchiature di consumo, – Apparecchiature di illuminazione, – Strumenti elettrici ed elettronici, – Giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero, – Dispositivi medici, – Strumenti di monitoraggio e di controllo, – Distributori automatici. Ogni categoria racchiude un elenco di esempi di prodotti che devono essere presi in considerazione. Secondo la normativa, produttori e venditori hanno l’obbligo di ritiro dell’usato a fronte dell’acquisto di un nuovo apparecchio dello stesso tipo. Inoltre, tutti i prodotti messi sul mercato dopo l’entrata in vigore del decreto dovranno riportare in modo chiaro e indelebile indicazioni sul produttore e il simbolo della raccolta differenziata dei RAEE e, ancora, entro un anno i produttori dovranno allestire sistemi di raccolta separata dei RAEE, o demandandoli a terzi oppure consorziandosi tra loro o ancora convenzionandosi con i Comuni. I centri presso i quali verranno radunati i rifiuti devono garantire l’integrità degli stessi per la messa in sicurezza dei RAEE storici e ottimizzare il reimpiego e il riciclo dei materiali e dei componenti. A tale scopo, i produttori dovranno anche informare i centri di raccolta e riciclo circa i componenti e i materiali che compongono l’apparecchio. Questi obblighi riguardano anche i produttori che utilizzano per la vendita i mezzi di comunicazione a distanza: anche loro dovranno adeguarsi ai vincoli del decreto e contribuire a finanziare i centri di raccolta separata e di riciclo. Il provvedimento stabilisce anche le sanzioni e per gli inadempienti e prevede la costituzione di due comitati: uno per la vigilanza e il controllo e uno d’indirizzo presso il ministero dell’Ambiente. Analizzando nello specifico la situazione presente nella provincia di Pescara, almeno per il momento, non ci sono aziende che si occupano del trattamento dei RAEE, mentre sono presenti circa 14 imprese che effettuano la raccolta e il trasporto, regolarmente iscritte nell’Albo Gestori di Rifiuti, le quali conferiscono le apparecchiature ormai dimesse negli stabilimenti collocati nella regione o in alcuni casi nelle Marche dove è presente una Piattaforma di riciclaggio di beni durevoli. L’ultima proroga al recepimento delle Direttive Comunitarie è avvenuta il 28 giugno 2007, il Consiglio dei Ministri ha fissato il nuovo termine per il 31 dicembre 2007. È auspicabile che la problematica venga affrontata, in prossimità di tale scadenza in termini più completi includendo questioni ad oggi scarsamente affrontate come: trattamento di rifiuti storici e … finanziamento alla ricerca in questo campo.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/1884055
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact