Il recupero della storia sembra essere oggi l’unico strumento che hanno i media di massa per ribadire un loro ruolo specifico di fronte ai nuovi media digitali. L’obiettivo di questo lavoro è cercare di capire se c’è una specificità tutta romanzesca nella riscrittura della storia e nella selezione dei periodi storici che le fungono da contesto, e perché proprio a partire dagli anni Ottanta la letteratura si dedica sempre più a rinarrare il passato. Questo libro è il risultato della collaborazione tra un gruppo di studiosi di letterature in inglese con un gruppo mediologi esperti di sociologia dei processi culturali. Una collaborazione nata dalla consapevolezza che non è più possibile studiare la letteratura, soprattutto quella contemporanea, se non in un orizzonte globale e in rapporto agli ambienti multimediali che la permeano; e dalla convinzione, a dispetto di ciò che afferma gran parte della mediologia attuale, che un medium come quello letterario abbia ancora una importante e insostituibile funzione sociale: quella di aiutare le società odierne a riordinare, ridefinire o addirittura ricreare il proprio rapporto con la memoria collettiva, inventando punti di vista originali e impensati.

“T(r)opology of memory: Rushdie’s Midnight’s Children”

MARTELLA, GIUSEPPE
2005

Abstract

Il recupero della storia sembra essere oggi l’unico strumento che hanno i media di massa per ribadire un loro ruolo specifico di fronte ai nuovi media digitali. L’obiettivo di questo lavoro è cercare di capire se c’è una specificità tutta romanzesca nella riscrittura della storia e nella selezione dei periodi storici che le fungono da contesto, e perché proprio a partire dagli anni Ottanta la letteratura si dedica sempre più a rinarrare il passato. Questo libro è il risultato della collaborazione tra un gruppo di studiosi di letterature in inglese con un gruppo mediologi esperti di sociologia dei processi culturali. Una collaborazione nata dalla consapevolezza che non è più possibile studiare la letteratura, soprattutto quella contemporanea, se non in un orizzonte globale e in rapporto agli ambienti multimediali che la permeano; e dalla convinzione, a dispetto di ciò che afferma gran parte della mediologia attuale, che un medium come quello letterario abbia ancora una importante e insostituibile funzione sociale: quella di aiutare le società odierne a riordinare, ridefinire o addirittura ricreare il proprio rapporto con la memoria collettiva, inventando punti di vista originali e impensati.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/1884241
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact