La corrente di Law and Literature (L&L) è ormai nota anche nella filosofia e nella sociologia del diritto italiane come una delle prospettive emergenti dello studio del fenomeno giuridico. L’interesse per le opere letterarie, tuttavia, non rappresenta una novità in Europa. Nella storia del pensiero giuridico occidentale, infatti, la letteratura, per la sua capacità di assorbire e riproporre buona parte dell’universo giuridico caratteristico delle relazioni umane e sociali, è stata da sempre fonte di attrazione per molti giuristi e studiosi del diritto. Non a caso se ne registrano numerose testimonianze, soprattutto in quegli studi che mirano alla comprensione della complessità del fenomeno normativo, tentando di aggiungere nuovi strumenti a quelli ordinari della scienza giuridica o della sociologia del diritto. Non è nostra intenzione in questa sede operare una ricostruzione della corrente, per la quale si rimanda agli studi già fatti in merito, volti a indagare i percorsi di L&L negli Stati Uniti e in Europa sin dall’inizio del ‘900. Basti riferire soltanto che allo stato attuale, questo indirizzo di ricerca è più che affermato e conta numerosi lavori condotti in modo specialistico sia su opere letterarie (diritto nella letteratura), sia su documenti giuridici veri e propri (diritto come letteratura). L’attenzione per l’aspetto metodologico si sta facendo poi particolarmente raffinata, tanto che l’elaborazione del metodo per un più efficace utilizzo della prospettiva è ormai uno degli obiettivi di L&L. In questa direzione si stanno avviando non solo gli studi americani, ma anche quelli europei, seppure è solo da pochissimo tempo che questo orientamento di studi sta divenendo particolarmente visibile nelle nostre scuole. È possibile imbattersi, infatti, in varie iniziative e resoconti non solo in Italia e Germania, ma anche in Francia e in Spagna, dove l’approccio giusletterario sta già cominciando a restituire numerosi contributi. Le novità più significative sono offerte in ogni caso dall’esperienza belga che, accanto all’istituzionalizzazione dell’insegnamento, sta avviando una vera e propria riflessione sulla teoria e il metodo di Droit et Littérature. Il libro di François Ost sui racconti fondativi del diritto, che presentiamo qui, si colloca per l’appunto in questa cornice di nuove sperimentazioni dell’approccio giusletterario, offrendo spunti originali tanto nell’elaborazione teorica, quanto nell’applicazione di nuove categorie conoscitive, utili a una sempre maggiore comprensione del fenomeno giuridico.

Prima di tutto sono racconti. Riflessioni a margine di un recente libro su diritto e letteratura

MITTICA, MARIA PAOLA
2004

Abstract

La corrente di Law and Literature (L&L) è ormai nota anche nella filosofia e nella sociologia del diritto italiane come una delle prospettive emergenti dello studio del fenomeno giuridico. L’interesse per le opere letterarie, tuttavia, non rappresenta una novità in Europa. Nella storia del pensiero giuridico occidentale, infatti, la letteratura, per la sua capacità di assorbire e riproporre buona parte dell’universo giuridico caratteristico delle relazioni umane e sociali, è stata da sempre fonte di attrazione per molti giuristi e studiosi del diritto. Non a caso se ne registrano numerose testimonianze, soprattutto in quegli studi che mirano alla comprensione della complessità del fenomeno normativo, tentando di aggiungere nuovi strumenti a quelli ordinari della scienza giuridica o della sociologia del diritto. Non è nostra intenzione in questa sede operare una ricostruzione della corrente, per la quale si rimanda agli studi già fatti in merito, volti a indagare i percorsi di L&L negli Stati Uniti e in Europa sin dall’inizio del ‘900. Basti riferire soltanto che allo stato attuale, questo indirizzo di ricerca è più che affermato e conta numerosi lavori condotti in modo specialistico sia su opere letterarie (diritto nella letteratura), sia su documenti giuridici veri e propri (diritto come letteratura). L’attenzione per l’aspetto metodologico si sta facendo poi particolarmente raffinata, tanto che l’elaborazione del metodo per un più efficace utilizzo della prospettiva è ormai uno degli obiettivi di L&L. In questa direzione si stanno avviando non solo gli studi americani, ma anche quelli europei, seppure è solo da pochissimo tempo che questo orientamento di studi sta divenendo particolarmente visibile nelle nostre scuole. È possibile imbattersi, infatti, in varie iniziative e resoconti non solo in Italia e Germania, ma anche in Francia e in Spagna, dove l’approccio giusletterario sta già cominciando a restituire numerosi contributi. Le novità più significative sono offerte in ogni caso dall’esperienza belga che, accanto all’istituzionalizzazione dell’insegnamento, sta avviando una vera e propria riflessione sulla teoria e il metodo di Droit et Littérature. Il libro di François Ost sui racconti fondativi del diritto, che presentiamo qui, si colloca per l’appunto in questa cornice di nuove sperimentazioni dell’approccio giusletterario, offrendo spunti originali tanto nell’elaborazione teorica, quanto nell’applicazione di nuove categorie conoscitive, utili a una sempre maggiore comprensione del fenomeno giuridico.
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