L’unità molteplice del laboratorio

Il presupposto teoretico relativo al dettato paradigmatico del concetto di unitas multiplex, proposto da Edgar Morin nell’intento di evidenziare che la natura umana è unitaria e molteplice al tempo stesso – dal livello biologico a quello psicologico, culturale e sociale –, può considerarsi un’appropriata cornice interpretativa al discorso, oggi quanto mai vivace, sulla natura e le poten-zialità applicative del laboratorio a fronte dei variegati contesti della comunicazione didattica nella nostra società complessa. Se in effetti si considerano le molteplici tensioni dilemmatiche dell’attuale fenomeno di globalizzazione e le conseguenti tensioni socioeducative, un’educazione (scolastica ed extrascolastica) impostata anche sulle note trasversali della didattica laboratoriale può rendersi quanto mai evoluta ed efficace nell’affrontare temi certamente molto sentiti oggi in campo pedagogico, a causa dell’incessante sviluppo di nuovi saperi e di nuove competenze, e nell’auspicio di una riformante democratizzazione cognitiva in seno allo svolgersi dei processi di apprendimento/insegnamento dell’intera società educativa.