Quattordici località, proprio come le quattordici stazioni di una Via Crucis. E' questo l'originale percorso offerto da questo libro che si propone di scoprire un territorio, la provincia di Pesaro e Urbino, un tempo signoria dei Montefeltro e dei Della Rovere, nota per ben altre emergenze storico-artistiche che rimandano ai nomi di Piero della Francesca, Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Bramante, Raffaello, Barocci, Rossini. Con un'evidente inversione ottica, il libro propone un'inedita lettura ed un'originale fruizione della cultura di un territorio partendo da un dettaglio, perlopiù ignorato, da un elemento di "arte nascosta" ma ricco di riferimenti artistici, religiosi e sociali. Il libro documenta, in un arco temporale piuttosto vasto, come la devozione popolare legata al culto della Via Crucis abbia coinvolto artisti anche di fama che hanno voluto misurarsi con il tema, utilizzando materiali e tecniche diverse tra loro: oli, tempere, incisioni, maioliche, terrecotte. La scelta operata, pur legata a un territorio particolare e circoscritto, risulta significativa del profondo scambio tra arte e sacro che la religione la religiosità popolare hanno saputo ovunque suscitare.
VIAE CRUCIS. Espressioni artistiche e devozione popolare nel territorio di Pesaro e Urbino
CERBONI BAIARDI, ANNA
2006
Abstract
Quattordici località, proprio come le quattordici stazioni di una Via Crucis. E' questo l'originale percorso offerto da questo libro che si propone di scoprire un territorio, la provincia di Pesaro e Urbino, un tempo signoria dei Montefeltro e dei Della Rovere, nota per ben altre emergenze storico-artistiche che rimandano ai nomi di Piero della Francesca, Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Bramante, Raffaello, Barocci, Rossini. Con un'evidente inversione ottica, il libro propone un'inedita lettura ed un'originale fruizione della cultura di un territorio partendo da un dettaglio, perlopiù ignorato, da un elemento di "arte nascosta" ma ricco di riferimenti artistici, religiosi e sociali. Il libro documenta, in un arco temporale piuttosto vasto, come la devozione popolare legata al culto della Via Crucis abbia coinvolto artisti anche di fama che hanno voluto misurarsi con il tema, utilizzando materiali e tecniche diverse tra loro: oli, tempere, incisioni, maioliche, terrecotte. La scelta operata, pur legata a un territorio particolare e circoscritto, risulta significativa del profondo scambio tra arte e sacro che la religione la religiosità popolare hanno saputo ovunque suscitare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.