Il volume affronta la questione dell’introduzione nell’ordinamento italiano dell’azione collettiva risarcitoria a tutela di diritti individuali omogenei. La prima parte concerne gli aspetti di teoria generale: anzitutto si individua l’istituto, distinguendolo da quelli affini e in particolare dalle azioni collettive inibitorie e da quelle a tutela di situazioni sostanziali collettive; si esamina poi la sua funzione di ampliamento dell’accesso alla giustizia, perseguita riducendo le asimmetrie negli incentivi all’investimento nel contenzioso seriale; si discute poi la sua funzione di deterrenza delle condotte illecite, anche alla luce delle sue interazioni con gli altri strumenti civilistici preposti a tale scopo, per individuare quali scelte permettano di massimizzare la precisione di tale effetto; si esplora altresì la sua funzione di economia processuale, individuando i termini di riferimento per valutarla, anche nella prospettiva della definizione conciliativa della causa; infine si descrivono le interazioni fra tali finalità, mettendo in evidenza come differenti configurazioni dell’istituto ne privilegino di volta in volta l’una o l’altra. La seconda parte descrive le principali esperienze straniere in materia, considerando specificamente, oltre a quella statunitense, anche quelle maturate in altri ordinamenti di common law, nonché quelle emerse in svariati ordinamenti di derivazione romanistica, anche nel continente europeo. In particolare si mette in luce l’infondatezza della diffusa idea che in questi ultimi non sia possibile adottare il sistema dell’onere di recesso dall’azione collettiva risarcitoria a tutela di diritti individuali omogenei, usato in via privilegiata negli Stati Uniti, in luogo del sistema dell’onere di adesione scelto dal legislatore italiano; diversi ordinamenti europei di derivazione romanistica hanno adottato il sistema dell’onere di recesso senza incontrare significativi problemi applicativi. La terza parte tratta del percorso di riforma intrapreso sul punto dal legislatore italiano: si discutono i progetti presentati e quelli approvati, mostrando in che misura essi tengano conto delle difficoltà emerse nelle esperienze applicative straniere e delle peculiarità del diritto italiano. Si prospettano, infine, suggerimenti per incrementare il grado di efficienza dell’istituto nel contesto nazionale.

Azioni collettive risarcitorie nel processo civile

GIUSSANI, ANDREA
2008

Abstract

Il volume affronta la questione dell’introduzione nell’ordinamento italiano dell’azione collettiva risarcitoria a tutela di diritti individuali omogenei. La prima parte concerne gli aspetti di teoria generale: anzitutto si individua l’istituto, distinguendolo da quelli affini e in particolare dalle azioni collettive inibitorie e da quelle a tutela di situazioni sostanziali collettive; si esamina poi la sua funzione di ampliamento dell’accesso alla giustizia, perseguita riducendo le asimmetrie negli incentivi all’investimento nel contenzioso seriale; si discute poi la sua funzione di deterrenza delle condotte illecite, anche alla luce delle sue interazioni con gli altri strumenti civilistici preposti a tale scopo, per individuare quali scelte permettano di massimizzare la precisione di tale effetto; si esplora altresì la sua funzione di economia processuale, individuando i termini di riferimento per valutarla, anche nella prospettiva della definizione conciliativa della causa; infine si descrivono le interazioni fra tali finalità, mettendo in evidenza come differenti configurazioni dell’istituto ne privilegino di volta in volta l’una o l’altra. La seconda parte descrive le principali esperienze straniere in materia, considerando specificamente, oltre a quella statunitense, anche quelle maturate in altri ordinamenti di common law, nonché quelle emerse in svariati ordinamenti di derivazione romanistica, anche nel continente europeo. In particolare si mette in luce l’infondatezza della diffusa idea che in questi ultimi non sia possibile adottare il sistema dell’onere di recesso dall’azione collettiva risarcitoria a tutela di diritti individuali omogenei, usato in via privilegiata negli Stati Uniti, in luogo del sistema dell’onere di adesione scelto dal legislatore italiano; diversi ordinamenti europei di derivazione romanistica hanno adottato il sistema dell’onere di recesso senza incontrare significativi problemi applicativi. La terza parte tratta del percorso di riforma intrapreso sul punto dal legislatore italiano: si discutono i progetti presentati e quelli approvati, mostrando in che misura essi tengano conto delle difficoltà emerse nelle esperienze applicative straniere e delle peculiarità del diritto italiano. Si prospettano, infine, suggerimenti per incrementare il grado di efficienza dell’istituto nel contesto nazionale.
2008
9788815123954
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/1890951
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