Il volume prospetta una antropologia fondamentale della guerra, teoreticamente innovativa. Sulla scora soprattutto di spunti teorici tratti dall'opera di René Girard ed Elias Canetti, di cui l'autore è riconosciuto specialista, la guerra viene ricondotta, fondativamente, alla costruzione delle identità simboliche collettive e alla gestione socialmente condivisa dell'angoscia di morte. La guerra è dunque la massima espressione del canettiano "potere come sopravvivenza". Questa antropologia fondamentale della guerra viene alterata - e ciò comporta un'alterazione dell'antropologia fondamentale stessa, cioè può essere considerato un mutamento della natura umana - dall'introduzion dell'arma nucleare, che nel momento stesso in cui porta il potere all'onnipotenza distruttiva lo paralizza. Questo apre, pur drammaticamente, una speranza di pacificazione definitiva, che viene però messa in forse dalla diffusione di un'ideologia nichilista del terrore che potrebbe accettare come obiettivo politico anche la distruzione totale. L'appendice analizza criticamente la concezione "pacifista" della Costituzione italiana e mette in discussione l'ideologia della "guerra per la pace" come forma tipicamente contemporanea della legittimazione della guerra.
La stanchezza di Marte. Variazioni sul tema della guerra
ALFIERI, LUIGI
2008
Abstract
Il volume prospetta una antropologia fondamentale della guerra, teoreticamente innovativa. Sulla scora soprattutto di spunti teorici tratti dall'opera di René Girard ed Elias Canetti, di cui l'autore è riconosciuto specialista, la guerra viene ricondotta, fondativamente, alla costruzione delle identità simboliche collettive e alla gestione socialmente condivisa dell'angoscia di morte. La guerra è dunque la massima espressione del canettiano "potere come sopravvivenza". Questa antropologia fondamentale della guerra viene alterata - e ciò comporta un'alterazione dell'antropologia fondamentale stessa, cioè può essere considerato un mutamento della natura umana - dall'introduzion dell'arma nucleare, che nel momento stesso in cui porta il potere all'onnipotenza distruttiva lo paralizza. Questo apre, pur drammaticamente, una speranza di pacificazione definitiva, che viene però messa in forse dalla diffusione di un'ideologia nichilista del terrore che potrebbe accettare come obiettivo politico anche la distruzione totale. L'appendice analizza criticamente la concezione "pacifista" della Costituzione italiana e mette in discussione l'ideologia della "guerra per la pace" come forma tipicamente contemporanea della legittimazione della guerra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.