L’indagine di teoria generale del negozio giuridico muove in primo luogo dalla diarchia esistente tra titolo gratuito e titolo oneroso, riferita al negozio giuridico, sebbene in altre prospettive e per diverse finalità essa sarebbe proponibile anche riguardo all’acquisto e dunque all’attribuzione patrimoniale. Il confine semantico tra oneroso e gratuito viene indagato, in particolare, alla luce della causa e dei moitvi del negozio giuridico, inserito nell’operazione giuridico-economica più complessa di cui è sequenza formalizzata. L’autore aderisce al pensiero dottrinale che ritiene rilevante il carattere non patrimoniale dell’interesse ma propone di attribuire rilievo identificativo di causa ai fini di solidarietà sociale e di pubblico interesse che fondano talune attività negoziali, come la promessa di oblazione al comitato ed altre ancora, non ritenendo convincente la riduzione a semplice motivo della liberalità di tali finalità, anche alla luce di norme che sembrerebbero indicare tale rilevanza causale. Esiste dunque, in connessione al profilo strutturale de negozio a titolo gratuito, una varietà di cause (negozio gratuito economicamente interessato, gratuità liberale, gratuità di scopo). Sulla base di tale ipotesi ermeneutica generale l’autore opera dunque una ricognizione delle fattispecie, soffermandosi tra l’altro sulle attribuzioni e sui negozi a titolo gratuito che vedono come erogatore una pubblica amministrazione; sulle sovvenzioni al volontariato; sulle cosiddette “donazioni” di impresa; sulle promesse causate dalla pubblica utilità; sugli atti di cortesia e sull’attività di volontariato organizzato.
Autonomia privata e prestazioni senza corrispettivo
MOROZZO DELLA ROCCA, PAOLO
2004
Abstract
L’indagine di teoria generale del negozio giuridico muove in primo luogo dalla diarchia esistente tra titolo gratuito e titolo oneroso, riferita al negozio giuridico, sebbene in altre prospettive e per diverse finalità essa sarebbe proponibile anche riguardo all’acquisto e dunque all’attribuzione patrimoniale. Il confine semantico tra oneroso e gratuito viene indagato, in particolare, alla luce della causa e dei moitvi del negozio giuridico, inserito nell’operazione giuridico-economica più complessa di cui è sequenza formalizzata. L’autore aderisce al pensiero dottrinale che ritiene rilevante il carattere non patrimoniale dell’interesse ma propone di attribuire rilievo identificativo di causa ai fini di solidarietà sociale e di pubblico interesse che fondano talune attività negoziali, come la promessa di oblazione al comitato ed altre ancora, non ritenendo convincente la riduzione a semplice motivo della liberalità di tali finalità, anche alla luce di norme che sembrerebbero indicare tale rilevanza causale. Esiste dunque, in connessione al profilo strutturale de negozio a titolo gratuito, una varietà di cause (negozio gratuito economicamente interessato, gratuità liberale, gratuità di scopo). Sulla base di tale ipotesi ermeneutica generale l’autore opera dunque una ricognizione delle fattispecie, soffermandosi tra l’altro sulle attribuzioni e sui negozi a titolo gratuito che vedono come erogatore una pubblica amministrazione; sulle sovvenzioni al volontariato; sulle cosiddette “donazioni” di impresa; sulle promesse causate dalla pubblica utilità; sugli atti di cortesia e sull’attività di volontariato organizzato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.