Il volume analizza le problematiche logistiche dei distretti industriali prendendo come riferimento tre distretti situati nelle Marche: quello della calzatura di Civitanova-Fermo, quello del mobile di Pesaro e quello della meccanica leggera di Fabriano. Partendo dalla prospettiva delle imprese, sia manifatturiere che fornitrici di servizi logistici, vengono considerate le dinamiche che caratterizzano lo sviluppo della logistica quale connettore di network locali fondati sulla capacità delle imprese di interagire e coordinarsi efficacemente. L’analisi per casi aziendali, centrata sulle realtà più evolute, permette di delineare l’evoluzione del fenomeno e, in relazione a essa, le difficoltà e le esigenze prioritarie incontrate dalle imprese che svolgono un ruolo guida. Ne scaturiscono indicazioni per interventi di governo locale che guardano oltre il piano infrastrutturale, solitamente richiamato quando si affrontano questi temi. L’analisi mette infatti in evidenza l’esigenza di pervenire a delle condizioni di sviluppo delle attività logistiche e delle ICT (Information and Communication Technologies) in maniera diffusa ed equilibrata all’interno di un distretto, per consentire anche alle imprese di minori dimensioni, meno strutturate/organizzate e meno orientate strategicamente, di partecipare ai rapporti di filiera senza provocare inefficienze. Il conseguimento di elevati livelli di sviluppo delle attività logistiche è presupposto fondamentale per assicurare all’intero sistema locale la capacità di assecondare con efficacia i processi evolutivi delle filiere distrettuali ed extra-distrettuali, soprattutto se i confini di tali filiere tendono a estendersi su un piano sempre più internazionale.
L’integrazione dei distretti industriali fra ICT e logistica. Esperienze di imprese marchigiane «eccellenti»
MUSSO, FABIO
2004
Abstract
Il volume analizza le problematiche logistiche dei distretti industriali prendendo come riferimento tre distretti situati nelle Marche: quello della calzatura di Civitanova-Fermo, quello del mobile di Pesaro e quello della meccanica leggera di Fabriano. Partendo dalla prospettiva delle imprese, sia manifatturiere che fornitrici di servizi logistici, vengono considerate le dinamiche che caratterizzano lo sviluppo della logistica quale connettore di network locali fondati sulla capacità delle imprese di interagire e coordinarsi efficacemente. L’analisi per casi aziendali, centrata sulle realtà più evolute, permette di delineare l’evoluzione del fenomeno e, in relazione a essa, le difficoltà e le esigenze prioritarie incontrate dalle imprese che svolgono un ruolo guida. Ne scaturiscono indicazioni per interventi di governo locale che guardano oltre il piano infrastrutturale, solitamente richiamato quando si affrontano questi temi. L’analisi mette infatti in evidenza l’esigenza di pervenire a delle condizioni di sviluppo delle attività logistiche e delle ICT (Information and Communication Technologies) in maniera diffusa ed equilibrata all’interno di un distretto, per consentire anche alle imprese di minori dimensioni, meno strutturate/organizzate e meno orientate strategicamente, di partecipare ai rapporti di filiera senza provocare inefficienze. Il conseguimento di elevati livelli di sviluppo delle attività logistiche è presupposto fondamentale per assicurare all’intero sistema locale la capacità di assecondare con efficacia i processi evolutivi delle filiere distrettuali ed extra-distrettuali, soprattutto se i confini di tali filiere tendono a estendersi su un piano sempre più internazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.