Il volume Le liriche del trovatore Guilhem de la Tor si pone l’obiettivo di dare un’edizione critica del canzoniere guglielmino, fornendo per ciascun componimento un ampio commento di tipo storico-letterario e linguistico-filologico che sia in grado di collocare chiaramente ogni testo non solo all’interno dell’opera dell’autore, ma anche in rapporto all’intera tradizione trobadorica. Fra le novità che emergono da questo esame, vi è la segnalazione di una lirica di dubbia paternità finora invece attribuita al perigordino. L’introduzione all’edizione mette a fuoco la figura di Guilhem de la Tor che, spesso relegata fra gli epigoni di un estenuato trobadorismo, risulta in realtà interessante per osservare come nell’Italia del secolo XIII temi e motivi della lirica trobadorica vengano reinterpretati e riformulati in funzione dell’ambito comunale e del nuovo pubblico aristocratico e borghese. Se infatti, è indubbia l’adesione del trovatore ad un versante poetico ortodosso, risulta altrettanto indubbia la distanza, ora espressa in modo interlocutorio, ora con toni che sfiorano la sottile ironia, dalla tradizionale concezione dell’amor cortese. Per un altro verso, le liriche di Guilhem de la Tor si collocano su un versante di vera e propria anti-courtoisie che raggiunge in alcuni componimenti non solo toni goliardici, ma anche apertamente licenziosi. Nell’introduzione viene inoltre riservato un certo spazio allo scavo biografico relativo al trovatore, attraverso i vari indizi presenti nelle liriche, nel possibile percorso compiuto dal perigordino a partire dalla zona natale, sino alla sua venuta nelle corti dell’Italia settentrionale. Un ampio glossario chiude l’edizione critica.
Le liriche del trovatore Guilhem de la Tor. (Edizione critica a cura di)
NEGRI, ANTONELLA
2006
Abstract
Il volume Le liriche del trovatore Guilhem de la Tor si pone l’obiettivo di dare un’edizione critica del canzoniere guglielmino, fornendo per ciascun componimento un ampio commento di tipo storico-letterario e linguistico-filologico che sia in grado di collocare chiaramente ogni testo non solo all’interno dell’opera dell’autore, ma anche in rapporto all’intera tradizione trobadorica. Fra le novità che emergono da questo esame, vi è la segnalazione di una lirica di dubbia paternità finora invece attribuita al perigordino. L’introduzione all’edizione mette a fuoco la figura di Guilhem de la Tor che, spesso relegata fra gli epigoni di un estenuato trobadorismo, risulta in realtà interessante per osservare come nell’Italia del secolo XIII temi e motivi della lirica trobadorica vengano reinterpretati e riformulati in funzione dell’ambito comunale e del nuovo pubblico aristocratico e borghese. Se infatti, è indubbia l’adesione del trovatore ad un versante poetico ortodosso, risulta altrettanto indubbia la distanza, ora espressa in modo interlocutorio, ora con toni che sfiorano la sottile ironia, dalla tradizionale concezione dell’amor cortese. Per un altro verso, le liriche di Guilhem de la Tor si collocano su un versante di vera e propria anti-courtoisie che raggiunge in alcuni componimenti non solo toni goliardici, ma anche apertamente licenziosi. Nell’introduzione viene inoltre riservato un certo spazio allo scavo biografico relativo al trovatore, attraverso i vari indizi presenti nelle liriche, nel possibile percorso compiuto dal perigordino a partire dalla zona natale, sino alla sua venuta nelle corti dell’Italia settentrionale. Un ampio glossario chiude l’edizione critica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.