Indice Prefazione di Luciano Gallino VII Premessa di Andrea Ricci IX Ringraziamenti XV DOPO IL LIBERISMO 1 Prologo. Cancun, penisola dello Yucatán, Messico, settembre 2003. Il vento si è fermato 5 PARTE PRIMA. Per un altro mondo 9 1. Il WTO e la globalizzazione neoliberista 11 1.1. Uso e significato del termine “globalizzazione”, p. 11 – 1.2. Realtà e mito della globalizzazione economica, p. 15 – 1.3. Che cosa è il WTO, p. 20 – 1.4. Il GATS e lo spettro della privatizzazione globale, p. 27 – 1.5. Il fallimento di Cancun, p. 30 – 1.6. L’ALCA e il neoliberismo in America Latina, p. 38 – 1.7. La politica commerciale dell’Unione Europea, p. 43 2. Il dominio del dollaro e il fallimento del FMI e della Banca Mondiale 47 2.1. Il sistema monetario internazionale prima di Bretton Woods: il ritorno all’oro, p. 47 – 2.2. Il sistema di Bretton Woods, p. 51 – 2.3. Il dominio del dollaro nell’era della globalizzazione neoliberista, p. 55 – 2.4. FMI, Banca Mondiale e il fallimento del Washington Consensus, p. 62 3. Per un nuovo ordine economico internazionale 66 3.1. Dopo Cancun: le posizioni strategiche degli Stati sul futuro del WTO, ricci ultimissimo 26-10-2004 14:41 Pagina 377 p. 66 – 3.2. Le alternative al WTO: il dibattito all’interno del movimento, p. 68 – 3.3. Per un nuovo ordine commerciale globale, multilaterale e democratico, p. 72 – 3.4. Le proposte ufficiali di riforma dell’architettura finanziaria internazionale, p. 77 – 3.5. Una nuova Bretton Woods per costruire un nuovo ordine monetario e finanziario globale, p. 81 PARTE SECONDA. Per un’altra Europa 89 4. Il declino dell’Europa 91 4.1. Il declino dell’Europa, p. 91 – 4.2. Una tesi incredibile: l’oziosità dei lavoratori come causa del declino europeo, p. 94 – 4.3. Il triste lascito di Maastricht, p. 101 5. Il manifesto ideologico di Maastricht 108 5.1. Il marchio di Maastricht sull’Europa, p. 108 – 5.2. I parametri di Maastricht e il quadro istituzionale della politica economica europea, p. 110 – 5.3. La strada percorsa a Maastricht e la possibile alternativa mancata, p. 115 – 5.4. Gli effetti economici e sociali dei parametri di Maastricht, p. 119 – 5.5. Disparità territoriali, disuguaglianze sociali e povertà nell’Europa di Maastricht, p. 124 – 5.6. Dopo Maastricht, sempre più Maastricht, p. 127 6. Il Patto di Stabilità e Crescita europeo 129 6.1. Il fantasma del Patto di Stabilità, p. 129 – 6.2. Che cosa è il Patto di Stabilità e Crescita europeo, p. 130 – 6.3. Il fallimento del Patto di Stabilità e Crescita, p. 136 – 6.4. La proposta di modifica della Commissione Europea, p. 139 – 6.5. La golden rule, p. 141 – 6.6. Una nuova Maastricht per le pensioni, p. 143 – 6.7. Regole solo sulla spesa pubblica, p. 144 – 6.8. Abbandonare gli automatismi nella politica economica, p. 145 7. Proposte per un’altra Europa 148 7.1. La crisi dell’approccio mercantile all’integrazione europea, p. 148 – 7.2. La soluzione non è il ritorno all’autarchia nazionale, p. 150 – 7.3. L’unificazione delle politiche fiscali, p. 151 – 7.4. La riforma democratica della Banca Centrale Europea, p. 156 – 7.5. Per una politica di piena occupazione in Europa, p. 161 – 7.6. L’unità politica dell’Europa in nome del lavoro, p. 166 PARTE TERZA. Per un’altra Italia 171 8. Il declino dell’Italia 173 8.1. Il baratro dell’economia italiana, p. 173 – 8.2. Perché così male?, p. 178 – 8.3. La precarizzazione del lavoro, p. 180 – 8.4. L’obsoleta specializzazione produttiva dell’economia italiana, p. 183 – 8.5. Il “nanismo” ricci ultimissimo 26-10-2004 14:41 Pagina 378 delle imprese italiane, p. 188 – 8.6. La svendita dell’industria pubblica e il disastro delle privatizzazioni, p. 192 – 8.7. La strana privatizzazione del sistema bancario, p. 199 9. La perversa redistribuzione del reddito e il capitalismo predone nell’Italia di Maastricht 205 9.1. La perversa redistribuzione del reddito, p. 205 – 9.2. Bassi salari, povertà e disuguaglianza nell’Italia di Maastricht, p. 211 – 9.3. Dov’è finito il tesoro di Maastricht?, p. 219 10. Prima di tutto il lavoro e il salario! 226 10.1. Trasformazioni e nuova centralità del lavoro salariato, p. 226 – 10.2. La priorità della redistribuzione del reddito, p. 233 – 10.3. Per una nuova scala mobile, p. 235 – 10.4. Per il salario minimo, il salario di cittadinanza e nuove rigidità del lavoro, p. 243 – 10.5. Per un nuovo welfare, p. 247 – 10.6. L’inganno dell’emergenza pensioni, p. 253 – 10.7. Per un nuovo sistema pensionistico, pubblico e universale, p. 259 11. Per un nuovo intervento pubblico nell’economia 264 11.1. Per battere le politiche di destra e non solo il governo delle destre, p. 264 – 11.2. Per una nuova politica industriale, p. 269 – 11.3. Un esempio concreto. Per la nazionalizzazione della Fiat, p. 272 – 11.4. Per un nuovo sistema bancario e finanziario, p. 277 – 11.5. Per una nuova politica degli investimenti pubblici, p. 281 – 11.6. Omnia sunt communia, per i beni comuni e la qualità dello sviluppo, p. 284 12. Più tasse, ma non per tutti! 289 12.1. Il debito pubblico e la riduzione della spesa per interessi, p. 289 – 12.2. Dove tagliare? Spese militari e sussidi alle grandi imprese, p. 297 – 12.3. «Guai ai poveri», ovvero il fisco secondo Berlusconi, p. 299 – 12.4. Per la giustizia fiscale, p. 303 – 12.5. A chi ridurre le tasse? Lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie povere, p. 310 – 12.6. Considerazioni conclusive, p. 313 Epilogo. Melfi, Lucania, Italia, aprile 2004. Un nuovo vento è arrivato. Il vento caldo del Sud 316 Note 323 Bibliografia 349 Indice delle persone e delle cose notevoli 367
Dopo il liberismo.
RICCI, ANDREA
2004
Abstract
Indice Prefazione di Luciano Gallino VII Premessa di Andrea Ricci IX Ringraziamenti XV DOPO IL LIBERISMO 1 Prologo. Cancun, penisola dello Yucatán, Messico, settembre 2003. Il vento si è fermato 5 PARTE PRIMA. Per un altro mondo 9 1. Il WTO e la globalizzazione neoliberista 11 1.1. Uso e significato del termine “globalizzazione”, p. 11 – 1.2. Realtà e mito della globalizzazione economica, p. 15 – 1.3. Che cosa è il WTO, p. 20 – 1.4. Il GATS e lo spettro della privatizzazione globale, p. 27 – 1.5. Il fallimento di Cancun, p. 30 – 1.6. L’ALCA e il neoliberismo in America Latina, p. 38 – 1.7. La politica commerciale dell’Unione Europea, p. 43 2. Il dominio del dollaro e il fallimento del FMI e della Banca Mondiale 47 2.1. Il sistema monetario internazionale prima di Bretton Woods: il ritorno all’oro, p. 47 – 2.2. Il sistema di Bretton Woods, p. 51 – 2.3. Il dominio del dollaro nell’era della globalizzazione neoliberista, p. 55 – 2.4. FMI, Banca Mondiale e il fallimento del Washington Consensus, p. 62 3. Per un nuovo ordine economico internazionale 66 3.1. Dopo Cancun: le posizioni strategiche degli Stati sul futuro del WTO, ricci ultimissimo 26-10-2004 14:41 Pagina 377 p. 66 – 3.2. Le alternative al WTO: il dibattito all’interno del movimento, p. 68 – 3.3. Per un nuovo ordine commerciale globale, multilaterale e democratico, p. 72 – 3.4. Le proposte ufficiali di riforma dell’architettura finanziaria internazionale, p. 77 – 3.5. Una nuova Bretton Woods per costruire un nuovo ordine monetario e finanziario globale, p. 81 PARTE SECONDA. Per un’altra Europa 89 4. Il declino dell’Europa 91 4.1. Il declino dell’Europa, p. 91 – 4.2. Una tesi incredibile: l’oziosità dei lavoratori come causa del declino europeo, p. 94 – 4.3. Il triste lascito di Maastricht, p. 101 5. Il manifesto ideologico di Maastricht 108 5.1. Il marchio di Maastricht sull’Europa, p. 108 – 5.2. I parametri di Maastricht e il quadro istituzionale della politica economica europea, p. 110 – 5.3. La strada percorsa a Maastricht e la possibile alternativa mancata, p. 115 – 5.4. Gli effetti economici e sociali dei parametri di Maastricht, p. 119 – 5.5. Disparità territoriali, disuguaglianze sociali e povertà nell’Europa di Maastricht, p. 124 – 5.6. Dopo Maastricht, sempre più Maastricht, p. 127 6. Il Patto di Stabilità e Crescita europeo 129 6.1. Il fantasma del Patto di Stabilità, p. 129 – 6.2. Che cosa è il Patto di Stabilità e Crescita europeo, p. 130 – 6.3. Il fallimento del Patto di Stabilità e Crescita, p. 136 – 6.4. La proposta di modifica della Commissione Europea, p. 139 – 6.5. La golden rule, p. 141 – 6.6. Una nuova Maastricht per le pensioni, p. 143 – 6.7. Regole solo sulla spesa pubblica, p. 144 – 6.8. Abbandonare gli automatismi nella politica economica, p. 145 7. Proposte per un’altra Europa 148 7.1. La crisi dell’approccio mercantile all’integrazione europea, p. 148 – 7.2. La soluzione non è il ritorno all’autarchia nazionale, p. 150 – 7.3. L’unificazione delle politiche fiscali, p. 151 – 7.4. La riforma democratica della Banca Centrale Europea, p. 156 – 7.5. Per una politica di piena occupazione in Europa, p. 161 – 7.6. L’unità politica dell’Europa in nome del lavoro, p. 166 PARTE TERZA. Per un’altra Italia 171 8. Il declino dell’Italia 173 8.1. Il baratro dell’economia italiana, p. 173 – 8.2. Perché così male?, p. 178 – 8.3. La precarizzazione del lavoro, p. 180 – 8.4. L’obsoleta specializzazione produttiva dell’economia italiana, p. 183 – 8.5. Il “nanismo” ricci ultimissimo 26-10-2004 14:41 Pagina 378 delle imprese italiane, p. 188 – 8.6. La svendita dell’industria pubblica e il disastro delle privatizzazioni, p. 192 – 8.7. La strana privatizzazione del sistema bancario, p. 199 9. La perversa redistribuzione del reddito e il capitalismo predone nell’Italia di Maastricht 205 9.1. La perversa redistribuzione del reddito, p. 205 – 9.2. Bassi salari, povertà e disuguaglianza nell’Italia di Maastricht, p. 211 – 9.3. Dov’è finito il tesoro di Maastricht?, p. 219 10. Prima di tutto il lavoro e il salario! 226 10.1. Trasformazioni e nuova centralità del lavoro salariato, p. 226 – 10.2. La priorità della redistribuzione del reddito, p. 233 – 10.3. Per una nuova scala mobile, p. 235 – 10.4. Per il salario minimo, il salario di cittadinanza e nuove rigidità del lavoro, p. 243 – 10.5. Per un nuovo welfare, p. 247 – 10.6. L’inganno dell’emergenza pensioni, p. 253 – 10.7. Per un nuovo sistema pensionistico, pubblico e universale, p. 259 11. Per un nuovo intervento pubblico nell’economia 264 11.1. Per battere le politiche di destra e non solo il governo delle destre, p. 264 – 11.2. Per una nuova politica industriale, p. 269 – 11.3. Un esempio concreto. Per la nazionalizzazione della Fiat, p. 272 – 11.4. Per un nuovo sistema bancario e finanziario, p. 277 – 11.5. Per una nuova politica degli investimenti pubblici, p. 281 – 11.6. Omnia sunt communia, per i beni comuni e la qualità dello sviluppo, p. 284 12. Più tasse, ma non per tutti! 289 12.1. Il debito pubblico e la riduzione della spesa per interessi, p. 289 – 12.2. Dove tagliare? Spese militari e sussidi alle grandi imprese, p. 297 – 12.3. «Guai ai poveri», ovvero il fisco secondo Berlusconi, p. 299 – 12.4. Per la giustizia fiscale, p. 303 – 12.5. A chi ridurre le tasse? Lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie povere, p. 310 – 12.6. Considerazioni conclusive, p. 313 Epilogo. Melfi, Lucania, Italia, aprile 2004. Un nuovo vento è arrivato. Il vento caldo del Sud 316 Note 323 Bibliografia 349 Indice delle persone e delle cose notevoli 367I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.