Scopo di questa opera, concepita in modo organico e unitario secondo una pluralità di punti di accostamento, di prospettiva e di interpretazione, consiste nella rivisitazione del Codex iuris canonici del 1917, la raccolta normativa fondamentale della chiesa cattolica del Novecento, aggiornata ma non dismessa dalla revisione del 1983. L'indagine è stata resa possibile sostituendo al metodo dogmatico con cui si è soliti avvicinarsi al Codice pio-benedettino, il metodo genetico-evolutivo rivolto ad inquadrare il lungo processo della sua formazione, le discussioni sulla sua opportunità e sul tipo di impostazione, nonché le modalità di realizzazione, nel quadro storico, giuridico, politico, teologico e filosofico che ne ha costituito la tensione formatrice. L’indagine ricostruisce le premesse giuridiche, storiche e ideologiche della codificazione dal concilio di Trento fino alla conclusione dei lavori nel 1917, operando anche un confronto comparativo tra le codificazioni statuali e la codificazione canonica. L’interesse della ricerca consiste nel propone una organica storicizzazione del Codice e nella ponderazione dei vantaggi e dei costi in termini giuridici, ecclesiologici e istituzionali. Sviluppando una maggiore consapevolezza della pesante eredità positivistica che è stata veicolata dal Codice e dalla scuola esegetica, la scienza canonistica potrà recuperare spazi di libertà metodologica e ermeneutica. L’opera presenta anche rilevanti risvolti storico-culturali perché tenta di rileggere il rapporto tra cattolicesimo e modernità alla luce sia dei peculiari fenomeni di giuridificazione, razionalizzazione e secolarizzazione che hanno investito il diritto canonico moderno, sia della dialettica storico-politica del rispecchiamento reciproco tra Chiesa e Stato moderno.
Chiesa romana e modernità giuridica: vol. I: L’edificazione del sistema canonistico (1563-1903)Chiesa romana e modernità giuridica: vol.: Il Codex iuris canonici (1917).
FANTAPPIE', CARLO
2008
Abstract
Scopo di questa opera, concepita in modo organico e unitario secondo una pluralità di punti di accostamento, di prospettiva e di interpretazione, consiste nella rivisitazione del Codex iuris canonici del 1917, la raccolta normativa fondamentale della chiesa cattolica del Novecento, aggiornata ma non dismessa dalla revisione del 1983. L'indagine è stata resa possibile sostituendo al metodo dogmatico con cui si è soliti avvicinarsi al Codice pio-benedettino, il metodo genetico-evolutivo rivolto ad inquadrare il lungo processo della sua formazione, le discussioni sulla sua opportunità e sul tipo di impostazione, nonché le modalità di realizzazione, nel quadro storico, giuridico, politico, teologico e filosofico che ne ha costituito la tensione formatrice. L’indagine ricostruisce le premesse giuridiche, storiche e ideologiche della codificazione dal concilio di Trento fino alla conclusione dei lavori nel 1917, operando anche un confronto comparativo tra le codificazioni statuali e la codificazione canonica. L’interesse della ricerca consiste nel propone una organica storicizzazione del Codice e nella ponderazione dei vantaggi e dei costi in termini giuridici, ecclesiologici e istituzionali. Sviluppando una maggiore consapevolezza della pesante eredità positivistica che è stata veicolata dal Codice e dalla scuola esegetica, la scienza canonistica potrà recuperare spazi di libertà metodologica e ermeneutica. L’opera presenta anche rilevanti risvolti storico-culturali perché tenta di rileggere il rapporto tra cattolicesimo e modernità alla luce sia dei peculiari fenomeni di giuridificazione, razionalizzazione e secolarizzazione che hanno investito il diritto canonico moderno, sia della dialettica storico-politica del rispecchiamento reciproco tra Chiesa e Stato moderno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.