Difficile definire il campo, l’oggetto, le finalità di Diritto e letteratura. Più che di una disciplina si tratta di un approccio di ricerca, che si avvale dell’accostamento del diritto alla letteratura impiegato da diverse scienze, le quali, pur interessate al diritto come prodotto culturale, lo osservano limitatamente al proprio campo e ai propri obiettivi di indagine. In Italia esiste attualmente un unico saggio di carattere critico-ricostruttivo dedicato a questa complessa tradizione di studi. Si tratta di Diritto e Letteratura di Arianna Sansone, del 2001 da Giuffrè. Grazie a un notevole lavoro di ricognizione, l’autrice ricostruisce questa storia a partire dai primi del 1900. Il volume è importante sotto diversi profili. Innanzi tutto documenta come, sin dalle proprie origini, l’esperienza non sia presente soltanto negli Stati Uniti, ma anche in Europa, sebbene Diritto e letteratura non sia oggetto di insegnamento universitario, come accade invece in molte Law School già nei primi decenni del secolo scorso. Consente, inoltre, di mettere a confronto il modo di accostarsi al rapporto tra diritto e letteratura nelle diverse culture giuridiche e accademiche dei paesi europei e americani. Non ultimo, offre una vasta bibliografia aggiornata al 2000. Altro lavoro da segnalare è quello di Gary Minda, in Postmodern Legal Movements. Law and Jurisprudence at Century’s End, un testo del 1995, tradotto in italiano sempre nel 2001, per ilMulino. Questa ricostruzione ha l’indubbio merito di far comprendere la forza che anima i grandi movimenti di opposizione che sorgono negli Stati Uniti intorno agli anni ‘70, ai quali si ascrive anche l’accostamento del diritto alla letteratura che comincia in quel periodo a essere utilizzato come metodologia di analisi critica del diritto positivo e della stessa cultura giuridica accademica . Il crescente interesse in Italia per l’approccio giusletterario è testimoniato poi da lavori più recenti in cui Diritto e letteratura viene introdotto tra le teorie contemporanee del diritto (Minda 2001). Rinviando in parte alle ricostruzioni già fatte, che nel loro insieme restituiscono un quadro abbastanza articolato di questa esperienza, ci sembra tuttavia interessante introdurre una ricognizione sullo stato dell’arte di Diritto e letteratura in Italia, individuando le tappe principali del suo sviluppo, per sottolinearne gli aspetti di maggiore interesse sul piano metodologico. Un primo obiettivo di questo saggio è quello di contribuire alla diffusione dei contenuti ricchi e complessi dell’approccio giusletterario, con particolare riguardo alle proprie potenzialità euristiche. La storia di questo indirizzo è, infatti, ancora poco nota, tanto che Diritto e letteratura viene accolto spesso con diffidenza o con un’eccessiva benevolenza, nell’equivoco che il ricorso alla letteratura rappresenti per lo più un divertissement per giuristi raffinati. Un secondo obiettivo è fare il punto su Diritto e letteratura in Italia dal 2000 in avanti, non solo per aggiornare le ricognizioni già a disposizione, ma anche per tentare di rimediare a un difetto di comunicazione che esiste tra numerosi studiosi soprattutto delle diverse scienze giuridiche, i quali pur facendo ricorso a diritto e letteratura e confrontandosi spesso con uguali preoccupazioni metodologiche, non si conoscono. Nell’ultima parte, infine, intendiamo proporre alcune riflessioni sul metodo, prendendo spunto da alcune tesi promettenti di questi ultimi anni, nel merito del dibattito epistemologico avviato al livello internazionale e interessato dall’osservazione del diritto come prodotto culturale.
Diritto e letteratura in Italia. Stato dell’arte e riflessione sul metodo
MITTICA, MARIA PAOLA
2009
Abstract
Difficile definire il campo, l’oggetto, le finalità di Diritto e letteratura. Più che di una disciplina si tratta di un approccio di ricerca, che si avvale dell’accostamento del diritto alla letteratura impiegato da diverse scienze, le quali, pur interessate al diritto come prodotto culturale, lo osservano limitatamente al proprio campo e ai propri obiettivi di indagine. In Italia esiste attualmente un unico saggio di carattere critico-ricostruttivo dedicato a questa complessa tradizione di studi. Si tratta di Diritto e Letteratura di Arianna Sansone, del 2001 da Giuffrè. Grazie a un notevole lavoro di ricognizione, l’autrice ricostruisce questa storia a partire dai primi del 1900. Il volume è importante sotto diversi profili. Innanzi tutto documenta come, sin dalle proprie origini, l’esperienza non sia presente soltanto negli Stati Uniti, ma anche in Europa, sebbene Diritto e letteratura non sia oggetto di insegnamento universitario, come accade invece in molte Law School già nei primi decenni del secolo scorso. Consente, inoltre, di mettere a confronto il modo di accostarsi al rapporto tra diritto e letteratura nelle diverse culture giuridiche e accademiche dei paesi europei e americani. Non ultimo, offre una vasta bibliografia aggiornata al 2000. Altro lavoro da segnalare è quello di Gary Minda, in Postmodern Legal Movements. Law and Jurisprudence at Century’s End, un testo del 1995, tradotto in italiano sempre nel 2001, per ilMulino. Questa ricostruzione ha l’indubbio merito di far comprendere la forza che anima i grandi movimenti di opposizione che sorgono negli Stati Uniti intorno agli anni ‘70, ai quali si ascrive anche l’accostamento del diritto alla letteratura che comincia in quel periodo a essere utilizzato come metodologia di analisi critica del diritto positivo e della stessa cultura giuridica accademica . Il crescente interesse in Italia per l’approccio giusletterario è testimoniato poi da lavori più recenti in cui Diritto e letteratura viene introdotto tra le teorie contemporanee del diritto (Minda 2001). Rinviando in parte alle ricostruzioni già fatte, che nel loro insieme restituiscono un quadro abbastanza articolato di questa esperienza, ci sembra tuttavia interessante introdurre una ricognizione sullo stato dell’arte di Diritto e letteratura in Italia, individuando le tappe principali del suo sviluppo, per sottolinearne gli aspetti di maggiore interesse sul piano metodologico. Un primo obiettivo di questo saggio è quello di contribuire alla diffusione dei contenuti ricchi e complessi dell’approccio giusletterario, con particolare riguardo alle proprie potenzialità euristiche. La storia di questo indirizzo è, infatti, ancora poco nota, tanto che Diritto e letteratura viene accolto spesso con diffidenza o con un’eccessiva benevolenza, nell’equivoco che il ricorso alla letteratura rappresenti per lo più un divertissement per giuristi raffinati. Un secondo obiettivo è fare il punto su Diritto e letteratura in Italia dal 2000 in avanti, non solo per aggiornare le ricognizioni già a disposizione, ma anche per tentare di rimediare a un difetto di comunicazione che esiste tra numerosi studiosi soprattutto delle diverse scienze giuridiche, i quali pur facendo ricorso a diritto e letteratura e confrontandosi spesso con uguali preoccupazioni metodologiche, non si conoscono. Nell’ultima parte, infine, intendiamo proporre alcune riflessioni sul metodo, prendendo spunto da alcune tesi promettenti di questi ultimi anni, nel merito del dibattito epistemologico avviato al livello internazionale e interessato dall’osservazione del diritto come prodotto culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.