La democrazia italiana nella Seconda Repubblica è stata definita «anomala» perché si è mediatizzata, personalizzata e spettacolarizzata mentre le organizzazioni di partito si sono dissolte e sono state riassunte nella fi gura del leader. L’articolo ricostruisce i principali caratteri di questo modello e i passaggi attraverso cui si è realizzato. Sostiene, in particolare, che il caso italiano non nasce per merito o colpa esclusivamente di Berlusconi. Anzitutto perché alcuni suoi tratti costitutivi sono eredità della Prima Repubblica: dall’intreccio fra politica e televisione, alla capacità pervasiva della politica nella vita quotidiana. Inoltre perché le tendenze che si presentano in modo estremo in Italia sono, peraltro, comuni ad altri paesi europei. In Francia, ma anche in Gran Bretagna, dove, non a caso, si parla di «democrazia del pubblico» e di «postdemocrazia».
La messa in scena della democrazia
DIAMANTI, ILVO
2009
Abstract
La democrazia italiana nella Seconda Repubblica è stata definita «anomala» perché si è mediatizzata, personalizzata e spettacolarizzata mentre le organizzazioni di partito si sono dissolte e sono state riassunte nella fi gura del leader. L’articolo ricostruisce i principali caratteri di questo modello e i passaggi attraverso cui si è realizzato. Sostiene, in particolare, che il caso italiano non nasce per merito o colpa esclusivamente di Berlusconi. Anzitutto perché alcuni suoi tratti costitutivi sono eredità della Prima Repubblica: dall’intreccio fra politica e televisione, alla capacità pervasiva della politica nella vita quotidiana. Inoltre perché le tendenze che si presentano in modo estremo in Italia sono, peraltro, comuni ad altri paesi europei. In Francia, ma anche in Gran Bretagna, dove, non a caso, si parla di «democrazia del pubblico» e di «postdemocrazia».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.