Tra le carte del “Fondo Diego Fabbri” nella Biblioteca Saffi di Forlì è stata rinvenuta questa riduzione teatrale del Sogno dello zietto di Dostoevskij. La cosa non può apparire casuale, dato che Dostoevskij fu un autore tra i più congeniali al drammaturgo italiano e di Dostoevskij Fabbri “riscrisse” più opere per il teatro e la televisione nel corso di oltre vent’anni. Il sogno dello zietto, per altro, era stato pensato dal romanziere russo per la scena e solo successivamente era stata invece scritta sotto forma di racconto lungo; conseguentemente, quella di Fabbri può essere considerata come una sorta di “restituzione” del Sogno dello zietto alla forma teatro. La pubblicazione costituisce un’edizione critica del manoscritto di Fabbri, consistente nella prima parte della riduzione teatrale del Sogno dello zietto. Come si dimostra nell’introduzione, l’opera di Fabbri, pur nella sua incompletezza, rivela già in questo Primo Atto l’empatia tra i due autori e contemporaneamente la piena libertà di rielaborazione di Fabbri.

Un inedito di Diego Fabbri da un romanzo umoristico di Dostoevskij

GHINI, GIUSEPPE
2010

Abstract

Tra le carte del “Fondo Diego Fabbri” nella Biblioteca Saffi di Forlì è stata rinvenuta questa riduzione teatrale del Sogno dello zietto di Dostoevskij. La cosa non può apparire casuale, dato che Dostoevskij fu un autore tra i più congeniali al drammaturgo italiano e di Dostoevskij Fabbri “riscrisse” più opere per il teatro e la televisione nel corso di oltre vent’anni. Il sogno dello zietto, per altro, era stato pensato dal romanziere russo per la scena e solo successivamente era stata invece scritta sotto forma di racconto lungo; conseguentemente, quella di Fabbri può essere considerata come una sorta di “restituzione” del Sogno dello zietto alla forma teatro. La pubblicazione costituisce un’edizione critica del manoscritto di Fabbri, consistente nella prima parte della riduzione teatrale del Sogno dello zietto. Come si dimostra nell’introduzione, l’opera di Fabbri, pur nella sua incompletezza, rivela già in questo Primo Atto l’empatia tra i due autori e contemporaneamente la piena libertà di rielaborazione di Fabbri.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2502127
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