L’obiettivo del lavoro è quello di verificare il meccanismo macroeconomico d’aggiustamento tra le regioni in seguito a shock negativi della domanda di lavoro, con l’analisi delle risposte d’impulso di un sistema log-lineare di un modello basato sulla mobilità delle imprese e dei lavoratori. Questo sia perché le regioni italiane hanno mostrato tassi di crescita dell’occupazione e andamenti dell’occupazione alquanto diversificati nell’ultimo trentennio, ed inoltre per la rilevanza che tale meccanismo può assumere nell’ambito del mercato unico. Il risultato fondamentale he si ottiene è quello di emigrazione di lavoratori dalla regione colpita dallo shock provocata da variazioni della disoccupazione piuttosto che del salario reale: l’effetto pressoché nulle che i differenziali salariali hanno sulla mobilità di lavoratori è consistente con l’ipotesi di mancata convergenza del reddito pro-capite tra l regioni italiane. Uno shock negativo all’occupazione ha un effetto permanente sul numero di imprese operative; questo combinato con il risultato che l’aggiustamento dei salari ammortizza solo debolmente la risposta dell’occupazione, appoggia l’idea che i salari abbiano un effetto molto limitato nell’indurre le imprese a creare nuovi posti di lavoro o a spostarsi in quella regione.

Mobilità di imprese e lavoratori tra le regioni italiane

ROMBALDONI, ROSALBA
1995

Abstract

L’obiettivo del lavoro è quello di verificare il meccanismo macroeconomico d’aggiustamento tra le regioni in seguito a shock negativi della domanda di lavoro, con l’analisi delle risposte d’impulso di un sistema log-lineare di un modello basato sulla mobilità delle imprese e dei lavoratori. Questo sia perché le regioni italiane hanno mostrato tassi di crescita dell’occupazione e andamenti dell’occupazione alquanto diversificati nell’ultimo trentennio, ed inoltre per la rilevanza che tale meccanismo può assumere nell’ambito del mercato unico. Il risultato fondamentale he si ottiene è quello di emigrazione di lavoratori dalla regione colpita dallo shock provocata da variazioni della disoccupazione piuttosto che del salario reale: l’effetto pressoché nulle che i differenziali salariali hanno sulla mobilità di lavoratori è consistente con l’ipotesi di mancata convergenza del reddito pro-capite tra l regioni italiane. Uno shock negativo all’occupazione ha un effetto permanente sul numero di imprese operative; questo combinato con il risultato che l’aggiustamento dei salari ammortizza solo debolmente la risposta dell’occupazione, appoggia l’idea che i salari abbiano un effetto molto limitato nell’indurre le imprese a creare nuovi posti di lavoro o a spostarsi in quella regione.
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