La discussione attuale intorno ai wahhâbiti è segnata, non solo in Europa e ancor più in ambiti non specialistici, dalla preoccupazione per gli effetti della rinascenza politica della religione musulmana in forme radicali nel mondo arabo e al di fuori di esso. Fenomeni di lunga durata tendono a venire appiattiti sul presente. L’interesse europeo per l’islâm cosiddetto ‘wahhâbita’ data tuttavia fin dal magistero di Muhammad ibn ‘Abd al-Wahhâb (m. 1792) ed è documentato da notizie dirette e indirette, relazioni di viaggio, ricostruzioni storiografiche, finora non accolte in un unico quadro, aventi ai loro estremi le opere di due grandi esploratori della penisola arabica, il danese Carsten Niebuhr e lo svizzero Johann Ludwig Burckhardt. ‘Eretici’, ‘riformatori’, ‘puritani’, ‘unitariani’, ‘deisti’, gli antesignani della futura creazione dell’Arabia Sa‘ûdita attrassero osservatori costretti a scrutare il proprio oggetto attraverso inevitabili, ma pur sempre istruttive deformazioni dovute al dibattito musulmano dell’epoca e al normale uso di categorie europee consolidatesi attraverso i conflitti teologico-politici culminanti nella rivoluzione francese. Quegli sforzi di comprensione, le loro non sempre neutre implicazioni, parlano a noi ancora oggi.
Eretici e riformatori d'Arabia. I wahhâbiti in prospettiva europea 1772-1830
BONACINA, GIOVANNI
2011
Abstract
La discussione attuale intorno ai wahhâbiti è segnata, non solo in Europa e ancor più in ambiti non specialistici, dalla preoccupazione per gli effetti della rinascenza politica della religione musulmana in forme radicali nel mondo arabo e al di fuori di esso. Fenomeni di lunga durata tendono a venire appiattiti sul presente. L’interesse europeo per l’islâm cosiddetto ‘wahhâbita’ data tuttavia fin dal magistero di Muhammad ibn ‘Abd al-Wahhâb (m. 1792) ed è documentato da notizie dirette e indirette, relazioni di viaggio, ricostruzioni storiografiche, finora non accolte in un unico quadro, aventi ai loro estremi le opere di due grandi esploratori della penisola arabica, il danese Carsten Niebuhr e lo svizzero Johann Ludwig Burckhardt. ‘Eretici’, ‘riformatori’, ‘puritani’, ‘unitariani’, ‘deisti’, gli antesignani della futura creazione dell’Arabia Sa‘ûdita attrassero osservatori costretti a scrutare il proprio oggetto attraverso inevitabili, ma pur sempre istruttive deformazioni dovute al dibattito musulmano dell’epoca e al normale uso di categorie europee consolidatesi attraverso i conflitti teologico-politici culminanti nella rivoluzione francese. Quegli sforzi di comprensione, le loro non sempre neutre implicazioni, parlano a noi ancora oggi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.