Le ricerche geologiche, geomorfologiche, petrografiche e storico-archeologiche sui ponti, viadotti e muri di sostruzione riferibili alla Flaminia romana nel tratto tra il Passo del Furlo e Scheggia hanno permesso di definire i tipi litologici e i materiali litoidi generalmente utilizzati nelle costruzioni, le loro caratteristiche geometriche e composizionali-tessiturali e di individuare le formazioni di provenienza e quando possibile le località di estrazione. I materiali utilizzati appartengono comunque alla successione Umbro-Marchigiana e sono riferibili principalmente alla Formazione della Corniola e in alcuni casi, come al Ponte Tre Archi, ai livelli arenitici della Formazione Marnosa Arenacea. In alcuni casi sono state utilizzate anche delle brecce cementate composte da elementi eterometrici a spigoli vivi provenienti da varie formazioni della successione Umbro-Marchigiana (Corniola, Maiolica, e il gruppo delle Scaglie) la cui provenienza, sicuramente locale non è stata individuata con precisione, sono poi presenti subordinati blocchi di travertino; nei siti esaminati non viene fatto un uso del materiale cotto. Il metodo per la costruzione delle opere è quello dell’Opus Quadratum che sicuramente è quello più utilizzato almeno nelle opere di età Augustea. Sono state svolte inoltre indagini di tipo archeometrico consistenti essenzialmente in: diffrattometrie ai raggi X, determinazione del contenuto del carbonato di calcio, analisi granulometriche e uno studio petrografico in sezione sottile. Un caso del tutto particolare è quello del progetto per la messa in sicurezza e la conservazione del Ponte Tre Archi in località Pontericcioli I lavori sono iniziati nel 1999 e, in più fasi di intervento,sono continuati negli anni successivi. Attualmente il ponte è in una situazione di sicurezza e sono stati effettuati i restauri più importanti.

La Flaminia romana nel tratto tra il Passo del Furlo e Scheggia. Itinerario storico, geologico e archeologico.

MORETTI, ELVIO;FRANCHI, ROBERTO;
2010

Abstract

Le ricerche geologiche, geomorfologiche, petrografiche e storico-archeologiche sui ponti, viadotti e muri di sostruzione riferibili alla Flaminia romana nel tratto tra il Passo del Furlo e Scheggia hanno permesso di definire i tipi litologici e i materiali litoidi generalmente utilizzati nelle costruzioni, le loro caratteristiche geometriche e composizionali-tessiturali e di individuare le formazioni di provenienza e quando possibile le località di estrazione. I materiali utilizzati appartengono comunque alla successione Umbro-Marchigiana e sono riferibili principalmente alla Formazione della Corniola e in alcuni casi, come al Ponte Tre Archi, ai livelli arenitici della Formazione Marnosa Arenacea. In alcuni casi sono state utilizzate anche delle brecce cementate composte da elementi eterometrici a spigoli vivi provenienti da varie formazioni della successione Umbro-Marchigiana (Corniola, Maiolica, e il gruppo delle Scaglie) la cui provenienza, sicuramente locale non è stata individuata con precisione, sono poi presenti subordinati blocchi di travertino; nei siti esaminati non viene fatto un uso del materiale cotto. Il metodo per la costruzione delle opere è quello dell’Opus Quadratum che sicuramente è quello più utilizzato almeno nelle opere di età Augustea. Sono state svolte inoltre indagini di tipo archeometrico consistenti essenzialmente in: diffrattometrie ai raggi X, determinazione del contenuto del carbonato di calcio, analisi granulometriche e uno studio petrografico in sezione sottile. Un caso del tutto particolare è quello del progetto per la messa in sicurezza e la conservazione del Ponte Tre Archi in località Pontericcioli I lavori sono iniziati nel 1999 e, in più fasi di intervento,sono continuati negli anni successivi. Attualmente il ponte è in una situazione di sicurezza e sono stati effettuati i restauri più importanti.
2010
9788876581106
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2510208
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