Il lavoro riporta i risultati di uno studio esplorativo di una iniziativa promossa dell’Associazione Italiana di Agricoltura Biologica (AIAB), il Gruppo Organizzato di Domanda e Offerta (GODO) della regione Umbria. Come altre esperienze di Alternative Food Channels (AFNs), il GODO è basato sulla costruzione di una relazione collaborativa tra produttori e consumatori, finalizzata alla diffusione di modalità di produzione, scambio e consumo che permettano di conseguire obiettivi di sostenibilità socio-economica e ambientale, in termini di salubrità e qualità degli alimenti, difesa del territorio, tutela delle risorse naturali e della biodiversità, valorizzazione del lavoro, promozione della cultura locale. Tra le esperienze di GODO promosse in Italia, quella attiva in Umbria dal 2005 costituisce un esempio particolarmente interessante perché l’AIAB svolge anche il ruolo di intermediazione logistica e organizzativa e, più in generale, di coordinamento del canale. La ricerca ha avuto il duplice obiettivo di analizzare il profilo dei consumatori di prodotti biologici che hanno aderito al Gruppo dalla sua fondazione e di valutare il grado di soddisfazione e le richieste dei soci, al fine di individuare le principali criticità organizzative da affrontare per una ulteriore espansione delle attività del GODO. Nonostante la necessità di risolvere alcune questioni metodologiche, l’analisi svolta sembra delineare un duplice modello di riferimento per il futuro del Gruppo, uno definibile “convenzionale”, l’altro “partecipato”. Il primo è richiesto soprattutto dalle famiglie che cercano efficienza dello scambio e convenienza economica, attraverso la disponibilità di un’ampia gamma di prodotti, il contenimento dei prezzi e una maggiore corrispondenza tra prodotti ordinati e consegnati, con orari e modalità di scambio più flessibili. Il secondo viene sollecitato da chi desidera un maggior coinvolgimento nella gestione del GODO, secondo una filosofia più vicina a quella dei gruppi di acquisto solidale. Di conseguenza, in vista di un ulteriore consolidamento e sviluppo del Gruppo, le strategie da implementare dovranno essere finalizzate, da una parte, ad affrontare la crescente complessità logistico-organizzativa derivante dall’aumento del numero delle famiglie e dei punti vendita e dall’ampliamento della gamma e, dall’altra parte, a individuare procedure atte a favorire una maggiore partecipazione dei soci-consumatori, ad esempio nella valutazione della qualità dei prodotti, nella gestione di protocolli di certificazione partecipata, nella condivisione di informazioni e di competenze. Si tratta di problematiche del tutto simili a quelle affrontate per la gestione di molte altre tipologie di AFNs, che, dopo una fase di forte espansione, si trovano a dover individuare i percorsi più adeguati per rimuovere le principali criticità organizzative, al fine di proporsi come valida alternativa alle forme distributive convenzionali.
Il gruppo organizzato di domanda e offerta della regione Umbria: profilo dei soci consumatori
VIGANO', ELENA;
2011
Abstract
Il lavoro riporta i risultati di uno studio esplorativo di una iniziativa promossa dell’Associazione Italiana di Agricoltura Biologica (AIAB), il Gruppo Organizzato di Domanda e Offerta (GODO) della regione Umbria. Come altre esperienze di Alternative Food Channels (AFNs), il GODO è basato sulla costruzione di una relazione collaborativa tra produttori e consumatori, finalizzata alla diffusione di modalità di produzione, scambio e consumo che permettano di conseguire obiettivi di sostenibilità socio-economica e ambientale, in termini di salubrità e qualità degli alimenti, difesa del territorio, tutela delle risorse naturali e della biodiversità, valorizzazione del lavoro, promozione della cultura locale. Tra le esperienze di GODO promosse in Italia, quella attiva in Umbria dal 2005 costituisce un esempio particolarmente interessante perché l’AIAB svolge anche il ruolo di intermediazione logistica e organizzativa e, più in generale, di coordinamento del canale. La ricerca ha avuto il duplice obiettivo di analizzare il profilo dei consumatori di prodotti biologici che hanno aderito al Gruppo dalla sua fondazione e di valutare il grado di soddisfazione e le richieste dei soci, al fine di individuare le principali criticità organizzative da affrontare per una ulteriore espansione delle attività del GODO. Nonostante la necessità di risolvere alcune questioni metodologiche, l’analisi svolta sembra delineare un duplice modello di riferimento per il futuro del Gruppo, uno definibile “convenzionale”, l’altro “partecipato”. Il primo è richiesto soprattutto dalle famiglie che cercano efficienza dello scambio e convenienza economica, attraverso la disponibilità di un’ampia gamma di prodotti, il contenimento dei prezzi e una maggiore corrispondenza tra prodotti ordinati e consegnati, con orari e modalità di scambio più flessibili. Il secondo viene sollecitato da chi desidera un maggior coinvolgimento nella gestione del GODO, secondo una filosofia più vicina a quella dei gruppi di acquisto solidale. Di conseguenza, in vista di un ulteriore consolidamento e sviluppo del Gruppo, le strategie da implementare dovranno essere finalizzate, da una parte, ad affrontare la crescente complessità logistico-organizzativa derivante dall’aumento del numero delle famiglie e dei punti vendita e dall’ampliamento della gamma e, dall’altra parte, a individuare procedure atte a favorire una maggiore partecipazione dei soci-consumatori, ad esempio nella valutazione della qualità dei prodotti, nella gestione di protocolli di certificazione partecipata, nella condivisione di informazioni e di competenze. Si tratta di problematiche del tutto simili a quelle affrontate per la gestione di molte altre tipologie di AFNs, che, dopo una fase di forte espansione, si trovano a dover individuare i percorsi più adeguati per rimuovere le principali criticità organizzative, al fine di proporsi come valida alternativa alle forme distributive convenzionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.