La ricerca ha analizzato la percezione sociale delle funzioni della pena in due categorie sociali che sono direttamente coinvolte con ruoli opposti su questo tema: i magistrati ed i detenuti. Si tratta di due categorie poco esaminate dalla letteratura psicosociale, soprattutto quello dei detenuti. Questi ultimi, infatti, sono stati studiati in una prospettiva prevalentemente clinica, soprattutto per quanto attiene alle motivazioni a delinquere o alle conseguenze psicopatologiche della condizione carceraria. Magistrati e detenuti hanno, inoltre, caratteristiche molto particolari, e spesso decisamente antitetiche, sul piano del linguaggio, della formazione, della cultura; ciò ha reso particolarmente complessa la strutturazione del questionario. La nostra ricerca ha interessato un campione di 116 soggetti, magistrati e detenuti. Per quanto riguarda i magistrati, il questionario è stato inviato per posta a tutti i 108 magistrati penali della regione Marche e a 140 magistrati penali del distretto di Milano (pubblici ministeri, giudicanti di tribunale, corte d’assise, giudici di sorveglianza). Il campione dei magistrati è costituito da 57 magistrati penali. Il campione dei detenuti è costituito da 59 detenuti degli Istituti di pena di Pesaro (n=36) e Fossombrone (n=23). Verranno presentati i risultati di questo confronto, in particolare rispetto alla diversa percezione della efficacia e della funzione general-preventiva della pena, nonchè della realtà della condizione di vita quotidiana, sociale ed esistenziale del carcere.
La percezione sociale della pena: un confronto tra magistrati e detenuti
PAJARDI, DANIELA MARIA
2000
Abstract
La ricerca ha analizzato la percezione sociale delle funzioni della pena in due categorie sociali che sono direttamente coinvolte con ruoli opposti su questo tema: i magistrati ed i detenuti. Si tratta di due categorie poco esaminate dalla letteratura psicosociale, soprattutto quello dei detenuti. Questi ultimi, infatti, sono stati studiati in una prospettiva prevalentemente clinica, soprattutto per quanto attiene alle motivazioni a delinquere o alle conseguenze psicopatologiche della condizione carceraria. Magistrati e detenuti hanno, inoltre, caratteristiche molto particolari, e spesso decisamente antitetiche, sul piano del linguaggio, della formazione, della cultura; ciò ha reso particolarmente complessa la strutturazione del questionario. La nostra ricerca ha interessato un campione di 116 soggetti, magistrati e detenuti. Per quanto riguarda i magistrati, il questionario è stato inviato per posta a tutti i 108 magistrati penali della regione Marche e a 140 magistrati penali del distretto di Milano (pubblici ministeri, giudicanti di tribunale, corte d’assise, giudici di sorveglianza). Il campione dei magistrati è costituito da 57 magistrati penali. Il campione dei detenuti è costituito da 59 detenuti degli Istituti di pena di Pesaro (n=36) e Fossombrone (n=23). Verranno presentati i risultati di questo confronto, in particolare rispetto alla diversa percezione della efficacia e della funzione general-preventiva della pena, nonchè della realtà della condizione di vita quotidiana, sociale ed esistenziale del carcere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.