Gli effetti sociali dell'esperienza umana della schiavitù nei paesi dell'Oceano indiano, nonostante l'ampia diffusione del fenomeno, hanno ricevuto meno attenzione dagli studiosi che non i dati quantivativi. Un esito e allo stesso tempo causa della scarsa elaborazione antropologica su questa esperienza umana è che, specularmente al paradigma che parcellizzava le popolazioni africane in gruppi etnici suddivisi in unità discontinue, le popolazioni periferiche o di confine non hanno ricevuto legittimazione e sono state spesso etichettate come di origine servile o "sottocastale". Al contrario il lavoro qui presentato mostra che i processi di costruzione identitaria di popolazioni considerate "periferiche" o di origine servile come gli Zigula, gli Shanbara (o Goscia) del medio e basso Giuba avvengono secondo dinamiche identificabili ed evidenzia importanti meccanismi culturali che sono alla base dell'etnogenesi. L'autrice guida i lettori gradualmente dal dibattito sulla provenienza geografica e linguistica di gruppi e individui ridotti in schiavitù, all'individuazione del processo storico di costruzione dell'identità culturale di gruppo discutendo l'interazione tra meccanismi di aggregazione endogeni e politiche dei colonizzatori. Al centro delle dinamiche di adattamento sono l'esecuzione di danze, canti e rituali, il ruolo degli antenati e delle antenate, la divinazione, l'associazione in confederazioni. Meccanismi di questo genere, fatte salve le specificità storiche e culturali, potrebbero aver caratterizzato anche i processi di mutamento culturale in situazioni migratorie di altri gruppi dell'Africa dell'Est e del Corno d'Africa. Nelle celebrazioni e nelle narrazioni storiche orali si trovano le tracce della memorizzazione e ritualizzazione selettiva di eventi che hanno caratterizzato il processo di autorappresentazione dei gruppi coinvolti.
I Bantu della Somalia. Etnogenesi e rituali mviko
DECLICH, FRANCESCA
2002
Abstract
Gli effetti sociali dell'esperienza umana della schiavitù nei paesi dell'Oceano indiano, nonostante l'ampia diffusione del fenomeno, hanno ricevuto meno attenzione dagli studiosi che non i dati quantivativi. Un esito e allo stesso tempo causa della scarsa elaborazione antropologica su questa esperienza umana è che, specularmente al paradigma che parcellizzava le popolazioni africane in gruppi etnici suddivisi in unità discontinue, le popolazioni periferiche o di confine non hanno ricevuto legittimazione e sono state spesso etichettate come di origine servile o "sottocastale". Al contrario il lavoro qui presentato mostra che i processi di costruzione identitaria di popolazioni considerate "periferiche" o di origine servile come gli Zigula, gli Shanbara (o Goscia) del medio e basso Giuba avvengono secondo dinamiche identificabili ed evidenzia importanti meccanismi culturali che sono alla base dell'etnogenesi. L'autrice guida i lettori gradualmente dal dibattito sulla provenienza geografica e linguistica di gruppi e individui ridotti in schiavitù, all'individuazione del processo storico di costruzione dell'identità culturale di gruppo discutendo l'interazione tra meccanismi di aggregazione endogeni e politiche dei colonizzatori. Al centro delle dinamiche di adattamento sono l'esecuzione di danze, canti e rituali, il ruolo degli antenati e delle antenate, la divinazione, l'associazione in confederazioni. Meccanismi di questo genere, fatte salve le specificità storiche e culturali, potrebbero aver caratterizzato anche i processi di mutamento culturale in situazioni migratorie di altri gruppi dell'Africa dell'Est e del Corno d'Africa. Nelle celebrazioni e nelle narrazioni storiche orali si trovano le tracce della memorizzazione e ritualizzazione selettiva di eventi che hanno caratterizzato il processo di autorappresentazione dei gruppi coinvolti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.