L’arte verbale del racconto è essenzialmente un’arte temporale in quanto è discorso, cioè movimento, successione, sviluppo che si può cogliere soltanto in diacronia. Si può distinguere una narrazione forte, una narrazione debole e una antinarrazione che possiamo attribuire rispettivamente, come forme prevalenti del narrare, alla premodernità, alla modernità e alla postmodernità. Il romanzo contemporaneo assume i caratteri della postmodernità infatti assistiamo al passaggio dallo strutturato e dal dinamico al disperso e al sospeso. Il tempo fisico, oggettivo e storico viene rifiutato a favore del tempo fluttuante, relativistico, pulviscolare della coscienza. Ma il racconto postmoderno emerge anche da un altro tipo di narrazione: la meta-narrazione che si presenta come una forma trasversale rispetto ai registri moderni: quello che è in gioco qui è raccontare il proprio raccontare, vale a dire esibire la propria azione di narratore. Al narratore è richiesto di rendere espliciti i meccanismi che stanno alla base dell’intera operazione del raccontare e il testo diventa allora oggetto e terreno di comunicazione.

La configurazione del tempo nel racconto

MATTEUCCI, IVANA
2004

Abstract

L’arte verbale del racconto è essenzialmente un’arte temporale in quanto è discorso, cioè movimento, successione, sviluppo che si può cogliere soltanto in diacronia. Si può distinguere una narrazione forte, una narrazione debole e una antinarrazione che possiamo attribuire rispettivamente, come forme prevalenti del narrare, alla premodernità, alla modernità e alla postmodernità. Il romanzo contemporaneo assume i caratteri della postmodernità infatti assistiamo al passaggio dallo strutturato e dal dinamico al disperso e al sospeso. Il tempo fisico, oggettivo e storico viene rifiutato a favore del tempo fluttuante, relativistico, pulviscolare della coscienza. Ma il racconto postmoderno emerge anche da un altro tipo di narrazione: la meta-narrazione che si presenta come una forma trasversale rispetto ai registri moderni: quello che è in gioco qui è raccontare il proprio raccontare, vale a dire esibire la propria azione di narratore. Al narratore è richiesto di rendere espliciti i meccanismi che stanno alla base dell’intera operazione del raccontare e il testo diventa allora oggetto e terreno di comunicazione.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2534583
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact