Si analizzano le attestazioni del topos del "ladro-mago" nella letteratura epica del Medioevo romanzo e si ricerca l'origine del sincretismo tra furto e magia topos a partire dal neoplatonismo e dai testi pseudoaristotelici come la "Theologia di Aristotele". In questo testo la magia e la tentazione materiale, cioè il furto, sono generate e accomunate dal medesimo meccanismo fattuale. Significativamente nel canto XX dell'Inferno, si ritrova una sorta di continuità di tale topos nella figura di Michele Scoto, noto traduttore di Aristotele e Avicenna.

Il topos del ladro-mago nel meraviglioso medievale: immagini letterarie e sfondo culturale

NEGRI, ANTONELLA
1990

Abstract

Si analizzano le attestazioni del topos del "ladro-mago" nella letteratura epica del Medioevo romanzo e si ricerca l'origine del sincretismo tra furto e magia topos a partire dal neoplatonismo e dai testi pseudoaristotelici come la "Theologia di Aristotele". In questo testo la magia e la tentazione materiale, cioè il furto, sono generate e accomunate dal medesimo meccanismo fattuale. Significativamente nel canto XX dell'Inferno, si ritrova una sorta di continuità di tale topos nella figura di Michele Scoto, noto traduttore di Aristotele e Avicenna.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2535180
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