La Realtà Virtuale, intesa come possibilità di interagire in tempo reale con oggetti e mondi ricostruiti, è ormai utilizzata in diversi ambiti della ricerca scientifica. Negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre più le applicazioni della “virtual reality” alla museologia scientifica e ai beni culturali. In questa comunicazione si presentano due applicazioni in realtà virtuale nell’ambito di un progetto di ricerca che attualmente è in fase di sviluppo presso il Museo del Gabinetto di Fisica dell’università di Urbino. L’idea di base di tale progetto è quella di ricostruire virtualmente la collezione degli strumenti scientifici presenti nel Museo di Urbino. Un tale approccio non ha avuto ancora significative applicazioni per quanto concerne la valorizzazione del patrimonio strumentale del nostro paese e costituirebbe, quindi, un valore aggiunto nel campo della storia e della didattica della scienza. Le applicazioni realizzate, sviluppate sotto forma di casi-studio, riguardano due antichi strumenti scientifici oggi conservati presso il museo urbinate: l’uovo elettrico di Auguste de la Rive e l’elettrometro di Eleuthère Mascart. La tecnica utilizzata si basa su un’elevata interattività tra l’utente e l’oggetto ricostruito (che può essere ruotato, spostato, zoomato, interrogato e smontato) e si discosta da tutte quelle applicazioni che, se pur interessanti, sono generalmente poco interattive poiché precalcolate e montate.
Realtà virtuale e strumenti scientifici: considerazioni e applicazioni
MANTOVANI, ROBERTO;
2004
Abstract
La Realtà Virtuale, intesa come possibilità di interagire in tempo reale con oggetti e mondi ricostruiti, è ormai utilizzata in diversi ambiti della ricerca scientifica. Negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre più le applicazioni della “virtual reality” alla museologia scientifica e ai beni culturali. In questa comunicazione si presentano due applicazioni in realtà virtuale nell’ambito di un progetto di ricerca che attualmente è in fase di sviluppo presso il Museo del Gabinetto di Fisica dell’università di Urbino. L’idea di base di tale progetto è quella di ricostruire virtualmente la collezione degli strumenti scientifici presenti nel Museo di Urbino. Un tale approccio non ha avuto ancora significative applicazioni per quanto concerne la valorizzazione del patrimonio strumentale del nostro paese e costituirebbe, quindi, un valore aggiunto nel campo della storia e della didattica della scienza. Le applicazioni realizzate, sviluppate sotto forma di casi-studio, riguardano due antichi strumenti scientifici oggi conservati presso il museo urbinate: l’uovo elettrico di Auguste de la Rive e l’elettrometro di Eleuthère Mascart. La tecnica utilizzata si basa su un’elevata interattività tra l’utente e l’oggetto ricostruito (che può essere ruotato, spostato, zoomato, interrogato e smontato) e si discosta da tutte quelle applicazioni che, se pur interessanti, sono generalmente poco interattive poiché precalcolate e montate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.