Il fenomeno delle crisi d’impresa è da sempre oggetto di ampio dibattito da parte della letteratura manageriale italiana e internazionale. Negli ultimi anni l’interesse si è tuttavia acuito a seguito della crescente frequenza di casi di insolvenza e di indebolimento della capacità di sopravvivenza di numerose imprese, che in molteplici circostanze hanno comportato la perdita della loro vitalità e, nelle situazioni più gravi, il fallimento. Questo contributo ha l’obiettivo di affrontare il tema delle crisi d’impresa approfondendo in primo luogo la natura del fenomeno, cercando di fornire un modello concettuale utile alla comprensione, alla diagnosi ed alla prognosi delle situazioni di crisi aziendali, qualificate come situazioni di squilibrio della formula strategica. Un secondo obiettivo dello studio è proporre un inquadramento delle principali tecniche di previsione delle insolvenze e delle crisi aziendali, al fine di metterne in luce potenzialità e limiti applicativi e dell’individuazione anticipata delle situazioni di squilibrio volte a affrontare per tempo le situazioni di declino, evitando che possano sfociare in casi di fallimento. Un ulteriore scopo del lavoro è quello di prendere in rassegna le procedure giuridiche di risanamento attualmente rese disponibili dall’impianto normativo italiano risultante dalla riforma della legge fallimentare (R.D. 267/1942). Procedure che coinvolgono i professionisti chiamati dagli organi di governo delle imprese nel quotidiano lavoro volto a fronteggiare le crisi aziendali con l’obiettivo di salvaguardare la continuità ed il vitalismo delle imprese, cercando di scongiurare l’ipotesi del fallimento e della cessazione degli organismi aziendali. Il lavoro si chiude con una rassegna di esperienze e di casi d’imprese sottoposte a procedure concorsuali quali concordato preventivo, piani di risanamento e fallimento, cercando di mettere in luce, tra l’altro, cause, strumenti giuridici, stakeholder coinvolti e grado di prevedibilità delle situazioni di crisi. A ciascuno degli obiettivi di analisi sopra indicati è dedicato un capitolo. Il primo capitolo, curato dall’Autore, presenta un modello di analisi ed interpretazione delle crisi d’impresa basato sul concetto della formula strategica, elaborata sulla base del pioneristico contributo sulla formula imprenditoriale di Coda (1984) e del più recente approccio sistemico vitale (ASV) di Golinelli e Scuola (2000). Dopo l’inquadramento concettuale e la descrizione del modello, s’illustrano le principali tipologie di crisi, approfondendone le più rilevanti cause determinanti, anche tenendo conto delle differenti fasi del ciclo di vita aziendale. Vengono poi descritte le dimensioni e gli indicatori più significativi ai fini del monitoraggio antecedente, concomitante e susseguente delle situazioni di squilibrio della formula strategica che possono segnalare condizioni di crisi potenziale o effettiva, nella consapevolezza che “non si riesce a gestire ciò che non si è in grado di misurare” e che “non si è in grado di misurare ciò che non si riesce a descrivere” (Kaplan, Norton, 2005, p. 7). Seguono riflessioni in merito a possibili percorsi di risanamento e di turnaround delle imprese in crisi. Il capitolo fornisce un’impostazione olistica di analisi, che consente di inquadrare il fenomeno delle crisi d’impresa adottando una prevalente prospettiva descrittiva ed interpretativa, ma fornendo anche alcuni spunti normativi per guidare i percorsi di superamento delle crisi. Il secondo capitolo, a cura di Linda Gabbianelli, illustra le principali tecniche di previsione delle insolvenze aziendali presenti in letteratura. In particolare, il contributo indaga gli elementi essenziali delle tecniche di previsione basate sull’intuizione, sull’analisi di bilancio e delle tecniche che si basano su metodi statistici. Fra questi si prendono in esame l’analisi discriminante, la regressione, la tecnica delle componenti principali, le reti neurali e gli algoritmi genetici. Dopo un inquadramento generale delle principali tecniche, si ripercorre l’evoluzione degli studi internazionali e nazionali secondo le pratiche utilizzate, focalizzando particolarmente l’attenzione sulle ricerche empiriche che hanno applicato i modelli previsionali alle imprese di piccole dimensioni. In ultima analisi, si propone una disamina dei principali punti di forza e debolezza delle ricerche presentate, gli elementi di originalità e le implicazioni manageriali che l’applicazione di tali modelli comporta. Il terzo capitolo, scritto da Silvia Cecchini, illustra i principali strumenti giuridici che la novellata riforma fallimentare propone all’impresa in crisi. Il legislatore ha riformato l’intero sistema concorsuale seguendo un iter legislativo complesso e articolato in fasi, con l’introduzione di distinti provvedimenti emanati dal 2005 al 2012. Appare chiara l’intenzione della riforma di dare rilievo all’autonomia privata, circoscrivendo l’intervento dell’autorità giudiziaria all’attività di controllo, ammettendo una valutazione di merito e di convenienza solo in presenza di manovre speculative. Il capitolo propone pertanto un’ analisi degli strumenti giuridici disciplinati dalla nuova normativa, mettendo in luce le principali opportunità che essi offrono alle imprese in stato di crisi. Si mette in evidenza altresì come la vigente disciplina fallimentare dedichi particolare attenzione alla figura del professionista coinvolto nelle attestazioni di idoneità dei piani di risanamento imprenditoriali e come garante della attuabilità degli accordi tra impresa in crisi e creditori. Infine, l’ultimo capitolo, curato da Linda Gabbianelli, illustra una rassegna di esperienze e di casi d’imprese sottoposte a procedure concorsuali quali concordato preventivo, piani di risanamento e fallimento, cercando di mettere in luce, tra l’altro, cause, strumenti giuridici, stakeholder coinvolti e grado di prevedibilità delle situazioni di crisi.

Le crisi d'impresa. Diagnosi, previsione e procedure di risanamento

PENCARELLI, TONINO
2013

Abstract

Il fenomeno delle crisi d’impresa è da sempre oggetto di ampio dibattito da parte della letteratura manageriale italiana e internazionale. Negli ultimi anni l’interesse si è tuttavia acuito a seguito della crescente frequenza di casi di insolvenza e di indebolimento della capacità di sopravvivenza di numerose imprese, che in molteplici circostanze hanno comportato la perdita della loro vitalità e, nelle situazioni più gravi, il fallimento. Questo contributo ha l’obiettivo di affrontare il tema delle crisi d’impresa approfondendo in primo luogo la natura del fenomeno, cercando di fornire un modello concettuale utile alla comprensione, alla diagnosi ed alla prognosi delle situazioni di crisi aziendali, qualificate come situazioni di squilibrio della formula strategica. Un secondo obiettivo dello studio è proporre un inquadramento delle principali tecniche di previsione delle insolvenze e delle crisi aziendali, al fine di metterne in luce potenzialità e limiti applicativi e dell’individuazione anticipata delle situazioni di squilibrio volte a affrontare per tempo le situazioni di declino, evitando che possano sfociare in casi di fallimento. Un ulteriore scopo del lavoro è quello di prendere in rassegna le procedure giuridiche di risanamento attualmente rese disponibili dall’impianto normativo italiano risultante dalla riforma della legge fallimentare (R.D. 267/1942). Procedure che coinvolgono i professionisti chiamati dagli organi di governo delle imprese nel quotidiano lavoro volto a fronteggiare le crisi aziendali con l’obiettivo di salvaguardare la continuità ed il vitalismo delle imprese, cercando di scongiurare l’ipotesi del fallimento e della cessazione degli organismi aziendali. Il lavoro si chiude con una rassegna di esperienze e di casi d’imprese sottoposte a procedure concorsuali quali concordato preventivo, piani di risanamento e fallimento, cercando di mettere in luce, tra l’altro, cause, strumenti giuridici, stakeholder coinvolti e grado di prevedibilità delle situazioni di crisi. A ciascuno degli obiettivi di analisi sopra indicati è dedicato un capitolo. Il primo capitolo, curato dall’Autore, presenta un modello di analisi ed interpretazione delle crisi d’impresa basato sul concetto della formula strategica, elaborata sulla base del pioneristico contributo sulla formula imprenditoriale di Coda (1984) e del più recente approccio sistemico vitale (ASV) di Golinelli e Scuola (2000). Dopo l’inquadramento concettuale e la descrizione del modello, s’illustrano le principali tipologie di crisi, approfondendone le più rilevanti cause determinanti, anche tenendo conto delle differenti fasi del ciclo di vita aziendale. Vengono poi descritte le dimensioni e gli indicatori più significativi ai fini del monitoraggio antecedente, concomitante e susseguente delle situazioni di squilibrio della formula strategica che possono segnalare condizioni di crisi potenziale o effettiva, nella consapevolezza che “non si riesce a gestire ciò che non si è in grado di misurare” e che “non si è in grado di misurare ciò che non si riesce a descrivere” (Kaplan, Norton, 2005, p. 7). Seguono riflessioni in merito a possibili percorsi di risanamento e di turnaround delle imprese in crisi. Il capitolo fornisce un’impostazione olistica di analisi, che consente di inquadrare il fenomeno delle crisi d’impresa adottando una prevalente prospettiva descrittiva ed interpretativa, ma fornendo anche alcuni spunti normativi per guidare i percorsi di superamento delle crisi. Il secondo capitolo, a cura di Linda Gabbianelli, illustra le principali tecniche di previsione delle insolvenze aziendali presenti in letteratura. In particolare, il contributo indaga gli elementi essenziali delle tecniche di previsione basate sull’intuizione, sull’analisi di bilancio e delle tecniche che si basano su metodi statistici. Fra questi si prendono in esame l’analisi discriminante, la regressione, la tecnica delle componenti principali, le reti neurali e gli algoritmi genetici. Dopo un inquadramento generale delle principali tecniche, si ripercorre l’evoluzione degli studi internazionali e nazionali secondo le pratiche utilizzate, focalizzando particolarmente l’attenzione sulle ricerche empiriche che hanno applicato i modelli previsionali alle imprese di piccole dimensioni. In ultima analisi, si propone una disamina dei principali punti di forza e debolezza delle ricerche presentate, gli elementi di originalità e le implicazioni manageriali che l’applicazione di tali modelli comporta. Il terzo capitolo, scritto da Silvia Cecchini, illustra i principali strumenti giuridici che la novellata riforma fallimentare propone all’impresa in crisi. Il legislatore ha riformato l’intero sistema concorsuale seguendo un iter legislativo complesso e articolato in fasi, con l’introduzione di distinti provvedimenti emanati dal 2005 al 2012. Appare chiara l’intenzione della riforma di dare rilievo all’autonomia privata, circoscrivendo l’intervento dell’autorità giudiziaria all’attività di controllo, ammettendo una valutazione di merito e di convenienza solo in presenza di manovre speculative. Il capitolo propone pertanto un’ analisi degli strumenti giuridici disciplinati dalla nuova normativa, mettendo in luce le principali opportunità che essi offrono alle imprese in stato di crisi. Si mette in evidenza altresì come la vigente disciplina fallimentare dedichi particolare attenzione alla figura del professionista coinvolto nelle attestazioni di idoneità dei piani di risanamento imprenditoriali e come garante della attuabilità degli accordi tra impresa in crisi e creditori. Infine, l’ultimo capitolo, curato da Linda Gabbianelli, illustra una rassegna di esperienze e di casi d’imprese sottoposte a procedure concorsuali quali concordato preventivo, piani di risanamento e fallimento, cercando di mettere in luce, tra l’altro, cause, strumenti giuridici, stakeholder coinvolti e grado di prevedibilità delle situazioni di crisi.
2013
9788820420444
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2555575
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