La detenzione soprattutto se prolungata nel tempo può portare il soggetto detenuto ad un distacco e ad una difficoltà nell’entrare in contatto con i propri vissuti emotivo-affettivo e, ancora di più, a condividerli con gli altri. Questa situazione può con il protrarsi del tempo portare a delle forme di disagio, in particolare numerose ricerche riportano che l’alessitimia è una condizione molto diffusa tra i detenuti e può accompagnarsi alle cosiddette sindromi carcerarie. Il progetto nasce dalla considerazione dell’importanza della comunicazione, dell’espressione e della comprensione dell’esperienza emotiva attraverso un lavoro introspettivo, che utilizza il disegno come canale comunicativo privilegiato, per tentare di superare il disagio creato dalla condizione carceraria. Obiettivi della ricerca La ricerca intervento si pone l’obiettivo di indagare se lo strumento disegno possa essere utilizzato come stimolo utile per permettere al detenuto di prendere consapevolezza, esprimere le proprie emozioni e saperle canalizzare. Un campione di 10 detenuti della sezione di media sicurezza e 10 detenuti del gruppo di massima sicurezza hanno partecipato al presente progetto. La procedura prevedeva attraverso la consegna libera o guidata di esprimere attraverso il disegno, emozioni provate attualmente, sperimentate nel passato o connesse a esperienze di vita particolari. Ad ogni incontro dopo aver prodotto il disegno seguiva la fase di discussione in cui ogni membro del gruppo presentava il proprio elaborato. È stato chiesto nell’ultimo incontro di compilare le schede di valutazione al fine di permettere ad ogni detenuto di ripercorrere il proprio percorso individuale e di gruppo e di analizzare i disegni prodotti. Attraverso l’utilizzo di griglie di valutazione si è proceduto poi ad analizzare se tale strumento possa essere un utile supporto educativo. Si è inoltre proceduto ad analizzare se rievocare le esperienze fortemente cariche di emozioni e interpretarle possa spingere i soggetti alla rielaborazione consapevole delle proprie scelte. Risultati Il disegno è risultato essere un ottimo strumento perché ha permesso a coloro i quali avevano difficoltà ad esprimersi attraverso le sole parole, a raccontarsi. Si è inoltre constatato che il percorso gruppale è stato di maturazione e di miglioramento per i soggetti che ne hanno preso parte. Il gruppo nel corso degli incontri è diventato il luogo dove esprimersi individualmente e confrontarsi con le esperienze degli altri assumendo la denotazione catartica. Si è inoltre constatato che ascoltare attraverso il disegno le emozioni e le esperienze degli altri ha spinto i soggetti del gruppo a rileggere e vivere le emozioni in modo diverso e meno eccessivo in quanto comprendere che anche gli altri sperimentano vissuti difficili permette maggiore scambio, condivisione e consapevolezza dei propri stati emotivi.

Emozioni e disegno: lavorare alle emozioni attraverso il disegno

PAJARDI, DANIELA MARIA
2013

Abstract

La detenzione soprattutto se prolungata nel tempo può portare il soggetto detenuto ad un distacco e ad una difficoltà nell’entrare in contatto con i propri vissuti emotivo-affettivo e, ancora di più, a condividerli con gli altri. Questa situazione può con il protrarsi del tempo portare a delle forme di disagio, in particolare numerose ricerche riportano che l’alessitimia è una condizione molto diffusa tra i detenuti e può accompagnarsi alle cosiddette sindromi carcerarie. Il progetto nasce dalla considerazione dell’importanza della comunicazione, dell’espressione e della comprensione dell’esperienza emotiva attraverso un lavoro introspettivo, che utilizza il disegno come canale comunicativo privilegiato, per tentare di superare il disagio creato dalla condizione carceraria. Obiettivi della ricerca La ricerca intervento si pone l’obiettivo di indagare se lo strumento disegno possa essere utilizzato come stimolo utile per permettere al detenuto di prendere consapevolezza, esprimere le proprie emozioni e saperle canalizzare. Un campione di 10 detenuti della sezione di media sicurezza e 10 detenuti del gruppo di massima sicurezza hanno partecipato al presente progetto. La procedura prevedeva attraverso la consegna libera o guidata di esprimere attraverso il disegno, emozioni provate attualmente, sperimentate nel passato o connesse a esperienze di vita particolari. Ad ogni incontro dopo aver prodotto il disegno seguiva la fase di discussione in cui ogni membro del gruppo presentava il proprio elaborato. È stato chiesto nell’ultimo incontro di compilare le schede di valutazione al fine di permettere ad ogni detenuto di ripercorrere il proprio percorso individuale e di gruppo e di analizzare i disegni prodotti. Attraverso l’utilizzo di griglie di valutazione si è proceduto poi ad analizzare se tale strumento possa essere un utile supporto educativo. Si è inoltre proceduto ad analizzare se rievocare le esperienze fortemente cariche di emozioni e interpretarle possa spingere i soggetti alla rielaborazione consapevole delle proprie scelte. Risultati Il disegno è risultato essere un ottimo strumento perché ha permesso a coloro i quali avevano difficoltà ad esprimersi attraverso le sole parole, a raccontarsi. Si è inoltre constatato che il percorso gruppale è stato di maturazione e di miglioramento per i soggetti che ne hanno preso parte. Il gruppo nel corso degli incontri è diventato il luogo dove esprimersi individualmente e confrontarsi con le esperienze degli altri assumendo la denotazione catartica. Si è inoltre constatato che ascoltare attraverso il disegno le emozioni e le esperienze degli altri ha spinto i soggetti del gruppo a rileggere e vivere le emozioni in modo diverso e meno eccessivo in quanto comprendere che anche gli altri sperimentano vissuti difficili permette maggiore scambio, condivisione e consapevolezza dei propri stati emotivi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2575977
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