Il lavoro nasce dal desiderio di conoscere meglio una protagonista silente del sistema economico nazionale, “la media impresa” (MI), rimasta per troppo tempo all’ombra delle grandi e delle piccole imprese. Il progetto di ricerca si propone, nello specifico, di indagare le modalità di finanziamento delle strategie di crescita e di sviluppo implementate dalle imprese che hanno raggiunto la media dimensione. Siccome l’incremento numerico delle MI nel sistema economico nazionale avrebbe un impatto positivo in termini di PIL, valore aggiunto ed export, l’obiettivo è quello di esaminare i percorsi di crescita e di sviluppo intrapresi dalle MI di successo e le relative modalità di finanziamento, per trarne significativi suggerimenti. L’analisi empirica condotta consente di identificare tre tipologie di medie imprese: le MI autonome, a sviluppo graduale e armonico; le MI autonome, a rapido sviluppo; le MI sotto il controllo dei grandi gruppi industriali, a carattere manageriale (quest’ultima sicuramente più vicina alla grande impresa). La figura dell’imprenditore, nelle due tipologie di media impresa autonoma, resta comunque dominante; i suoi valori, i suoi obiettivi, la sua storia, le sue preferenze condizionano inevitabilmente l’impresa nella sua totalità, comprese le scelte strategiche e le decisioni finanziarie. E’ per questo che, nel modello interpretativo che proponiamo all’attenzione dei lettori, emerge la definizione di “capitalismo personale delle MI italiane”. Non si può studiare la media impresa pensando di avere dinnanzi un’istituzione aziendale priva di personalità, fatta solo di ruoli, di regole e di procedure. La media impresa assomiglia, in tal senso, alla piccola impresa perché vive e respira attraverso l’imprenditore e tutti i collaboratori che lo circondano.
Medie imprese italiane, sviluppo e corporate finance. I valori del capitalismo personale
PALAZZI, FEDERICA
2012
Abstract
Il lavoro nasce dal desiderio di conoscere meglio una protagonista silente del sistema economico nazionale, “la media impresa” (MI), rimasta per troppo tempo all’ombra delle grandi e delle piccole imprese. Il progetto di ricerca si propone, nello specifico, di indagare le modalità di finanziamento delle strategie di crescita e di sviluppo implementate dalle imprese che hanno raggiunto la media dimensione. Siccome l’incremento numerico delle MI nel sistema economico nazionale avrebbe un impatto positivo in termini di PIL, valore aggiunto ed export, l’obiettivo è quello di esaminare i percorsi di crescita e di sviluppo intrapresi dalle MI di successo e le relative modalità di finanziamento, per trarne significativi suggerimenti. L’analisi empirica condotta consente di identificare tre tipologie di medie imprese: le MI autonome, a sviluppo graduale e armonico; le MI autonome, a rapido sviluppo; le MI sotto il controllo dei grandi gruppi industriali, a carattere manageriale (quest’ultima sicuramente più vicina alla grande impresa). La figura dell’imprenditore, nelle due tipologie di media impresa autonoma, resta comunque dominante; i suoi valori, i suoi obiettivi, la sua storia, le sue preferenze condizionano inevitabilmente l’impresa nella sua totalità, comprese le scelte strategiche e le decisioni finanziarie. E’ per questo che, nel modello interpretativo che proponiamo all’attenzione dei lettori, emerge la definizione di “capitalismo personale delle MI italiane”. Non si può studiare la media impresa pensando di avere dinnanzi un’istituzione aziendale priva di personalità, fatta solo di ruoli, di regole e di procedure. La media impresa assomiglia, in tal senso, alla piccola impresa perché vive e respira attraverso l’imprenditore e tutti i collaboratori che lo circondano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.