Il Foglio n. 281 Senigallia della Carta Geologica d’Italia in scala 1:50.000 è stato realizzato nell’ambito del programma CARG (legge 305/1989) tramite convenzione tra il Servizio Geologico d’Italia e la Regione Marche. La cartografia finale è stata prodotta utilizzando la nuova base topografica dell’IGM edita nel 997. L’area ricopre la parte settentrionale dell’Appennino Marchigiano comprendendo la bassa valle dei fiumi Cesano, Misa ed Esino. Le principali unità litostratigrafiche sono suddivise in sottounità (membri e litofacies) in accordo coi recenti progressi nelle conoscenze geologiche dell’Appennino. I depositi continentali quaternari sono organizzati in “sintemi” in modo da permettere correlazioni con depositi alluvionali di bacini idrografici rientranti in altri Fogli. Gli elementi strutturali si inquadrano nel tipico stile deformativo a pieghe e sovrascorrimenti. Sono state effettuate campionature sistematiche per lo studio delle faune al fine di ottenere un miglior inquadramento cronostratigrafico e strutturale.

Note illustrative della Carta Geologica d'Italia alla scala 1:50.000, foglio 281 Senigallia

GUERRERA, FRANCESCO;TRAMONTANA, MARIO;SAVELLI, DANIELE;GALEOTTI, SIMONE;FRANCHI, ROBERTO;RAFFAELLI, GIULIANA;
2011

Abstract

Il Foglio n. 281 Senigallia della Carta Geologica d’Italia in scala 1:50.000 è stato realizzato nell’ambito del programma CARG (legge 305/1989) tramite convenzione tra il Servizio Geologico d’Italia e la Regione Marche. La cartografia finale è stata prodotta utilizzando la nuova base topografica dell’IGM edita nel 997. L’area ricopre la parte settentrionale dell’Appennino Marchigiano comprendendo la bassa valle dei fiumi Cesano, Misa ed Esino. Le principali unità litostratigrafiche sono suddivise in sottounità (membri e litofacies) in accordo coi recenti progressi nelle conoscenze geologiche dell’Appennino. I depositi continentali quaternari sono organizzati in “sintemi” in modo da permettere correlazioni con depositi alluvionali di bacini idrografici rientranti in altri Fogli. Gli elementi strutturali si inquadrano nel tipico stile deformativo a pieghe e sovrascorrimenti. Sono state effettuate campionature sistematiche per lo studio delle faune al fine di ottenere un miglior inquadramento cronostratigrafico e strutturale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2593223
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