Fra i luoghi pubblici della città di Atene in età classica, l’agora (quella cosiddetta di Teseo, ad est dell’Acropoli, e quella del Ceramico, a nord-ovest dell’Acropoli) e lo spazio situato sul fianco settentrionale della collinetta della Pnice furono i più rappresentativi dell’ideologia democratica ateniese, poiché ospitavano l’ecclesia ed erano adibiti al pubblico dibattito. Tra le fonti archeologiche, epigrafiche e letterarie riguardanti questi spazi assumono una posizione di rilievo le commedie Acarnesi ed Ecclesiazuse di Aristofane, sulle quali si concentra questo articolo. Le due commedie permettono di recuperare elementi di valore documentario sulla funzione di questi luoghi istituzionali e sulle modalità di funzionamento delle istituzioni da essi accolte; consentono inoltre di comprendere il forte impatto che entrambe le opere dovevano avere sugli Ateniesi, spettatori che si vedevano rappresentati sulla scena comica come protagonisti di quelle occasioni assembleari alle quali essi stessi partecipavano realmente. In questo doppio ruolo il pubblico era in grado di percepire la comicità di opere incentrate su un aspetto fondamentale della vita politica della polis, di apprezzare la rappresentazione del linguaggio assembleare riprodotto in chiave parodica e di intendere l’operazione poetica consistente nella profonda compenetrazione del piano drammaturgico e di quello ideologico.
I luoghi dell'oratoria politica nell'Atene di Aristofane: l'Agora e la Pnice
FILENI, MARIA GRAZIA
2014
Abstract
Fra i luoghi pubblici della città di Atene in età classica, l’agora (quella cosiddetta di Teseo, ad est dell’Acropoli, e quella del Ceramico, a nord-ovest dell’Acropoli) e lo spazio situato sul fianco settentrionale della collinetta della Pnice furono i più rappresentativi dell’ideologia democratica ateniese, poiché ospitavano l’ecclesia ed erano adibiti al pubblico dibattito. Tra le fonti archeologiche, epigrafiche e letterarie riguardanti questi spazi assumono una posizione di rilievo le commedie Acarnesi ed Ecclesiazuse di Aristofane, sulle quali si concentra questo articolo. Le due commedie permettono di recuperare elementi di valore documentario sulla funzione di questi luoghi istituzionali e sulle modalità di funzionamento delle istituzioni da essi accolte; consentono inoltre di comprendere il forte impatto che entrambe le opere dovevano avere sugli Ateniesi, spettatori che si vedevano rappresentati sulla scena comica come protagonisti di quelle occasioni assembleari alle quali essi stessi partecipavano realmente. In questo doppio ruolo il pubblico era in grado di percepire la comicità di opere incentrate su un aspetto fondamentale della vita politica della polis, di apprezzare la rappresentazione del linguaggio assembleare riprodotto in chiave parodica e di intendere l’operazione poetica consistente nella profonda compenetrazione del piano drammaturgico e di quello ideologico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.