Le estensioni Spatial Analyst e 3d Analyst consentono di valutare una serie di parametri derivando nuove informazioni da dati esistenti, venendo comunemente utilizzati per analizzare la superficie del territorio in relazione a caratteristiche naturali oppure antropiche. In questa nuova ricerca si propone il superamento del concetto territoriale, ampliando questo tipo di analisi alle superfici pittoriche su tele, tavole e affreschi, identificandone le caratteristiche grafiche e strutturali. La sperimentazione vuole verificare se si tratta solo di un cambiamento di scala e quali possono essere le nuove potenzialità di questo strumento ed possibili futuri utilizzi fino ad oggi poco indagati. Le opere prese in esame fino ad ora confermano la versatilità e l’utilità di svariati tools compresi in queste estensioni (Contour Aspect, Slope, ecc.), volti alla documentazione e l’organizzazione della successiva fase di restauro delle opere, oltre alla struttura multilayer del GIS che consente indagini collegate tra la superficie pittorica e il retro delle opere. L’utilizzo dei layer 3d, direttamente rilevati in loco, permette di riconoscere le correlazioni esistenti tra deformazioni dei supporti e problemi di deterioramento della superfice pittorica. L’applicazione del GIS per questo tipo di studi, apparentemente insolita, risulta una ulteriore dimostrazione della sua flessibilità e adattabilità a diversi scenari e alle svariate potenzialità di analisi ed elaborazione dati.
Titolo: | SPATIAL ANALYST PER LO STUDIO DI MANUFATTI DIPINTI SU TELA E SU TAVOLA A SUPPORTO DELLA DOCUMENTAZIONE PER LA CONSERVAZIONE E IL RESTAURO DI OPERE D’ARTE |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2014 |
Rivista: | |
Abstract: | Le estensioni Spatial Analyst e 3d Analyst consentono di valutare una serie di parametri derivando nuove informazioni da dati esistenti, venendo comunemente utilizzati per analizzare la superficie del territorio in relazione a caratteristiche naturali oppure antropiche. In questa nuova ricerca si propone il superamento del concetto territoriale, ampliando questo tipo di analisi alle superfici pittoriche su tele, tavole e affreschi, identificandone le caratteristiche grafiche e strutturali. La sperimentazione vuole verificare se si tratta solo di un cambiamento di scala e quali possono essere le nuove potenzialità di questo strumento ed possibili futuri utilizzi fino ad oggi poco indagati. Le opere prese in esame fino ad ora confermano la versatilità e l’utilità di svariati tools compresi in queste estensioni (Contour Aspect, Slope, ecc.), volti alla documentazione e l’organizzazione della successiva fase di restauro delle opere, oltre alla struttura multilayer del GIS che consente indagini collegate tra la superficie pittorica e il retro delle opere. L’utilizzo dei layer 3d, direttamente rilevati in loco, permette di riconoscere le correlazioni esistenti tra deformazioni dei supporti e problemi di deterioramento della superfice pittorica. L’applicazione del GIS per questo tipo di studi, apparentemente insolita, risulta una ulteriore dimostrazione della sua flessibilità e adattabilità a diversi scenari e alle svariate potenzialità di analisi ed elaborazione dati. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11576/2598029 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo su rivista |