La rappresentazione del pensiero dei personaggi si pone sul confine tra fattualità e finzionalità, e costituisce un tema cruciale della narrazione storica: da un lato, se considerata in rapporto all’origine e alla qualità dell’informazione, costituisce una violazione dei limiti cognitivi del mondo reale; dall’altro, è una necessità assoluta in termini di causalità e motivazione storica perché non può esistere narrazione storica a prescindere dal ‘causal network’ che costituisce la controparte non visibile dell’azione palese. In Erodoto la norma non è il rispetto scrupoloso dei limiti cognitivi del mondo reale, ma la loro violazione moderata. Evitando la rappresentazione del pensiero in forma diretta, ma ricorrendo a forme più indirette, lo storico riferisce stati ed eventi mentali dei personaggi, secondo livelli diversi di complessità che spaziano da semplici notazioni psicologiche a rappresentazioni mimetiche della loro attività. Il saggio analizza sia (a livello extradiegetico) l’accesso del narratore all’interiorità dei personaggi, sia (a livello intradiegetico) l’accesso al pensiero dei personaggi da parte di altri personaggi. Sono inoltre prese in considerazione alcune strategie narrative connesse alla scelta del narratore di accentuare di volta in volta l’opacità o la trasparenza della mente dei personaggi in funzione delle esigenze di economia narrativa dei singoli contesti.

‘Una mente chiusa e segreta’. L’accesso al pensiero dei personaggi storici in Erodoto’

DORATI, MARCO MASSIMO
2015

Abstract

La rappresentazione del pensiero dei personaggi si pone sul confine tra fattualità e finzionalità, e costituisce un tema cruciale della narrazione storica: da un lato, se considerata in rapporto all’origine e alla qualità dell’informazione, costituisce una violazione dei limiti cognitivi del mondo reale; dall’altro, è una necessità assoluta in termini di causalità e motivazione storica perché non può esistere narrazione storica a prescindere dal ‘causal network’ che costituisce la controparte non visibile dell’azione palese. In Erodoto la norma non è il rispetto scrupoloso dei limiti cognitivi del mondo reale, ma la loro violazione moderata. Evitando la rappresentazione del pensiero in forma diretta, ma ricorrendo a forme più indirette, lo storico riferisce stati ed eventi mentali dei personaggi, secondo livelli diversi di complessità che spaziano da semplici notazioni psicologiche a rappresentazioni mimetiche della loro attività. Il saggio analizza sia (a livello extradiegetico) l’accesso del narratore all’interiorità dei personaggi, sia (a livello intradiegetico) l’accesso al pensiero dei personaggi da parte di altri personaggi. Sono inoltre prese in considerazione alcune strategie narrative connesse alla scelta del narratore di accentuare di volta in volta l’opacità o la trasparenza della mente dei personaggi in funzione delle esigenze di economia narrativa dei singoli contesti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2626606
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