I materiali prodotti in rete dagli utenti (UGC) costituiscono nuovi oggetti per l’analisi di carattere sociologico ed una tipologia di dato particolarmente promettente. Se da un lato possono essere definiti come dati di natura qualitativa, è innegabile che il loro essere prodotti in maniera spontanea dagli utenti e il loro essere pensati ed indirizzati ad un pubblico più o meno indistinto, li colloca in una dimensione del tutto particolare. A questo si aggiungono le conseguenze, sul piano della ricerca empirica, della possibilità di ricercare e recuperare grandi quantità di dati con estrema facilità. Il paper si occupa di analizzare come i Big Data rappresentino una svolta computazionale nel nostro modo di pensare e fare ricerca. Essi aprano alle computational social science che sollecita percorsi di ricerca in cui utilizzare le capacità di gestione delle informazioni proprie delle scienze informatiche per osservare sociologicamente le tracce lasciate all’interno di contesti digitali dai fenomeni sociali. Le computational social science consentono di poter raccogliere ed analizzare i dati con un’ampiezza e profondità di scala inedite, creando uno scenario ricco di opportunità ma con criticità da non sottovalutare. Occorre in tal senso tenere conto di architettura ed affordance delle piattaforme, della specifica natura del network osservato, della relazione fra strutture conversazionali online e legami sociali il tutto in una prospettiva lungitudinale che non schiacci il dato in un eterno presente ma ne consideri l’evoluzione temporale.

Il senso del network. Le scienze sociali e computazionali e la sfida dei Big Data

BOCCIA ARTIERI, GIOVANNI
2014

Abstract

I materiali prodotti in rete dagli utenti (UGC) costituiscono nuovi oggetti per l’analisi di carattere sociologico ed una tipologia di dato particolarmente promettente. Se da un lato possono essere definiti come dati di natura qualitativa, è innegabile che il loro essere prodotti in maniera spontanea dagli utenti e il loro essere pensati ed indirizzati ad un pubblico più o meno indistinto, li colloca in una dimensione del tutto particolare. A questo si aggiungono le conseguenze, sul piano della ricerca empirica, della possibilità di ricercare e recuperare grandi quantità di dati con estrema facilità. Il paper si occupa di analizzare come i Big Data rappresentino una svolta computazionale nel nostro modo di pensare e fare ricerca. Essi aprano alle computational social science che sollecita percorsi di ricerca in cui utilizzare le capacità di gestione delle informazioni proprie delle scienze informatiche per osservare sociologicamente le tracce lasciate all’interno di contesti digitali dai fenomeni sociali. Le computational social science consentono di poter raccogliere ed analizzare i dati con un’ampiezza e profondità di scala inedite, creando uno scenario ricco di opportunità ma con criticità da non sottovalutare. Occorre in tal senso tenere conto di architettura ed affordance delle piattaforme, della specifica natura del network osservato, della relazione fra strutture conversazionali online e legami sociali il tutto in una prospettiva lungitudinale che non schiacci il dato in un eterno presente ma ne consideri l’evoluzione temporale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2626914
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