Con la sentenza Torresi la Corte di giustizia ha stabilito che non costituisce una pratica abusiva il fatto che il cittadino di uno Stato membro si rechi in un altro Stato membro al fine di acquisirvi la qualifica professionale di avvocato e poi faccia ritorno nel proprio Stato per esercitarvi la professione di avvocato con il titolo professionale così ottenuto. La decisione è di rilievo non solo perché stabilisce, una volta per tutte, la legittimità della pratica del turismo forense e, più in generale, della possibilità di sfruttare il diritto più favorevole di un altro ordinamento, ma perché fornisce un quadro, pur se approssimativo, del cd. abuso del diritto dell’Unione europea.

Il turismo forense e l’abuso del diritto dell’Unione europea

GNES, MATTEO
2015

Abstract

Con la sentenza Torresi la Corte di giustizia ha stabilito che non costituisce una pratica abusiva il fatto che il cittadino di uno Stato membro si rechi in un altro Stato membro al fine di acquisirvi la qualifica professionale di avvocato e poi faccia ritorno nel proprio Stato per esercitarvi la professione di avvocato con il titolo professionale così ottenuto. La decisione è di rilievo non solo perché stabilisce, una volta per tutte, la legittimità della pratica del turismo forense e, più in generale, della possibilità di sfruttare il diritto più favorevole di un altro ordinamento, ma perché fornisce un quadro, pur se approssimativo, del cd. abuso del diritto dell’Unione europea.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2627088
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