The article discusses the issue of the anthropological foundation of democracy. The author criticises the thesis of J. Rawls - or rather a certain interpretation of his thought - which defines democracy as a simple formal procedure. He prefers the thesis that democracy is a procedural system based on a substantive (philosophical and/or religious) content. The author identifies this value content (also accepted by Rawls, if interpreted more thoroughly than usual) in a precise anthropological principle: the idea of man as a "free and equal person" and therefore endowed with absolute value. After having shown how this idea, which is of Christian origin, possesses the character of a 'concrete universal' and is universally available, the conclusion is that a democratic political system cannot survive without an adequate moral foundation. Procedural formalisation is not lost but, after having renounced its claim to absoluteness, is used as a principle of universalisation of a precise anthropological content. L’articolo discute il tema del fondamento antropologico della democrazia. L’Autore critica la tesi di J. Rawls – o meglio una certa interpretazione del suo pensiero - che definisce la democrazia come semplice procedura formale, preferendo la tesi che la democrazia sia un sistema che si fonda su un contenuto sostantivo (filosofico e/o religioso). L’Autore identifica tale contenuto valoriale (per altro accettato anche da Rawls, se interpretato in maniera più approfondita di quella usuale) in un preciso principio antropologico: l’idea dell’uomo come «persona libera ed eguale» e perciò dotato di valore assoluto. Dopo avere mostrato come tale idea, che è di origine cristiana, possiede il carattere di «universale concreto» ed è universalmente disponibile, la conclusione è che un ordinamento politico democratico non può sopravvivere senza un adeguato fondamento morale. Con ciò non è perduta la formalizzazione procedurale che, dopo avere deposto la sua pretesa di assolutezza, viene utilizzata come principio di universalizzazione di un preciso contenuto antropologico.

Il soggetto della democrazia: note sul fondamento antropologico

CANGIOTTI, MARCO
2015

Abstract

The article discusses the issue of the anthropological foundation of democracy. The author criticises the thesis of J. Rawls - or rather a certain interpretation of his thought - which defines democracy as a simple formal procedure. He prefers the thesis that democracy is a procedural system based on a substantive (philosophical and/or religious) content. The author identifies this value content (also accepted by Rawls, if interpreted more thoroughly than usual) in a precise anthropological principle: the idea of man as a "free and equal person" and therefore endowed with absolute value. After having shown how this idea, which is of Christian origin, possesses the character of a 'concrete universal' and is universally available, the conclusion is that a democratic political system cannot survive without an adequate moral foundation. Procedural formalisation is not lost but, after having renounced its claim to absoluteness, is used as a principle of universalisation of a precise anthropological content. L’articolo discute il tema del fondamento antropologico della democrazia. L’Autore critica la tesi di J. Rawls – o meglio una certa interpretazione del suo pensiero - che definisce la democrazia come semplice procedura formale, preferendo la tesi che la democrazia sia un sistema che si fonda su un contenuto sostantivo (filosofico e/o religioso). L’Autore identifica tale contenuto valoriale (per altro accettato anche da Rawls, se interpretato in maniera più approfondita di quella usuale) in un preciso principio antropologico: l’idea dell’uomo come «persona libera ed eguale» e perciò dotato di valore assoluto. Dopo avere mostrato come tale idea, che è di origine cristiana, possiede il carattere di «universale concreto» ed è universalmente disponibile, la conclusione è che un ordinamento politico democratico non può sopravvivere senza un adeguato fondamento morale. Con ciò non è perduta la formalizzazione procedurale che, dopo avere deposto la sua pretesa di assolutezza, viene utilizzata come principio di universalizzazione di un preciso contenuto antropologico.
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